COSENZA – La mietitrice di paura. Le incomprensioni di condominio, si sa che sono all’ordine del giorno. Piccoli dispetti, fracassi nell’androne delle scale, scampanellate notturne alle porte e al citofono,
ante e porte dell’ascensore lasciate aperte, di giorno, così’ come di notte. Fin qui, nulla di straordinario, se non fosse che, dietro questi dispetti c’è la regia di un’anziana di ottant’anni, con problemi di artereosclerosi che, a intervalli regolari, le mandano in tilt l’interruttore nevralgico. Tutto questo si consuma in un, fino a poco tempo fa, tranquillo stabile di corso Fera, esattamente al civico 142. L’anziana, infatti, non perde occasione di innescare la miccia del disturbo nel palazzo, concentrando le sue attenzioni contro la maggioranza degli inquilini, anche se, nelle ultime settimane, il suo istinto disturbatore s’è concentrato su un suo vicino di pianerottolo, Vittorio. Ormai l’uomo, sessantenne, è stremato da queste continue incursioni dell’ottantenne che, per tenerla a bada, è, puntualmente, costretto ad allertare i centralini di 112 e 113, chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine. Anche stamattina, poco dopo le 9:30 il caso s’è ripetuto. Vittorio, come sua abitudine, è uscito di casa, per andare a fare la sua solita passeggiata. Il percorso è il solito, sosta al bar, vicino casa per consumare un caffè con gli amici, passaggio in chiesa, passeggiata sul corso principale e fermata al supermercato per la spesa. Anche ieri mattina, uscendo di casa, s’è trovato l’ottantenne, davanti la porta dell’ascensore, con un palo di scopa in mano e un battipanni, pronta a sventolarli con fare minaccioso davanti agli occhi del malcapitato. L’uomo, per evitare di essere “centrato” dagli oggetti contundenti, s’è richiuso in casa, tentando, attraverso la porta chiusa, di instaurare una diplomazia con la sua vicina di casa. “Esci fuori, se hai coraggio, – gli urlava la donna – ti devi mettere non testa che non devi far venire più la donna delle pulizie, perchè io non la pago, e tu devi fare quello che dico io”. Il tentativo di mediazione diplomatica è fallito e, di fronte alle urla della donna, a Vittorio non è rimasto altro che allertare il 113. Gli agenti della Volante, giunti sul posto, dopo aver raccolto, per l’ennesima volta, le testimonianza di Vittorio, nonché le altre persone del palazzo. In casa della donna sono stati trovati, ben sistemati su divano, letto, comodino e comò, tanti oggetti, tutti in grado di far male. Il caso della “pericolosa” ottantenne, giustiziera dello stabile di corso Fera, è stato segnalato ai figli.