La notte della rissa il 19enne Antony Andali, era a casa in pigiama quando il fratello gli ha chiesto aiuto: gli avevano spezzato una gamba. Il giovane resta in carcere
COSENZA – Nuovi risvolti nel caso Andali, il giovane incensurato, di 19 anni, accusato di tentato omicidio nei confronti di Lo Gullo, 27 anni di Cerzeto, presunta vittima di una rissa nata a seguito di apprezzamenti nei confronti della ragazza del fratello del 19enne. Stamattina l’interrogatorio di garanzia avvenuto davanti al Gip Carpino e al legale di fiducia Cristian Cristiano. Il giovane ha risposto a tutte le domande spiegando ancora una volta i fatti. In sostanza ha confermato le dichiarazioni rese davanti agli investigatori della squadra mobile il 30 dicembre scorso, dopo essere stato “prelevato”, in mattinata, dalla sua abitazione e sottoposto a fermo per tentato omicidio aggravato dai futili motivi e rissa aggravata dalle lesioni personali.
Il racconto di Antony
Una storia che è molto chiara nelle dinamiche ma altrettanto complessa per i momenti, gli step in cui si sarebbero verificati i fatti. E che, quindi, rimane ancora da chiarire sotto molti aspetti. Il giovane ha nuovamente spiegato di essere stato svegliato da una telefonata in cui il fratello e l’amico gli avrebbero chiesto aiuto, perché erano stati aggrediti da un gruppo di ragazzi. Il congiunto era impossibilitato a scappare perché nella colluttazione gli era stata spezzata una gamba, (il referto ospedaliero parla di frattura di tibia e perone). Il 19enne, in quel momento in pigiama, a quell’ora della notte, telefona ad un amico ed insieme si recano sul posto. Trova il fratello accerchiato dal gruppo di Cerzeto. Per cercare di difenderlo ed allontanare la banda, estrae dal giubbotto un coltellino con una lama di quattro centimetri che non aveva in tasca per “l’occasione” ma, in realtà, come ha dichiarato più volte lo porta in tasca abitualmente. Così facendo riesce a favorire l’amico che accompagna il fratello, con la gamba malconcia, in macchina per metterlo in salvo. Il gruppo si stringe attorno al 19enne. All’ennesima provocazione il giovane, sempre per difendersi e divincolarsi, colpisce Lo Gullo ad un braccio. Il 27enne in quel momento indossava un bomber e, per via dell’imbottitura la coltellata non va a segno.
Sarebbe a questo punto che la banda inizia a picchiarlo e Andali per liberarsi e scappare inizia a colpire, nella mischia, ripetutamente con il coltellino per liberarsi e prendere la via di fuga. Infatti il giovane dichiara che non avrebbe visto dove sferrava i colpi perché pensava solo a difendersi e ad allontanare il gruppo per potere fuggire. Nel referto dell’ospedale, infatti si legge che “sono presenti plurime ferite, nessuna delle quali entrate in cavità e che non necessitano un intervento per emergenza o urgenza”. A riprova del fatto le tracce di sangue trovate sull’asfalto non sono scie o pozze, che potrebbero ricondurre a ferite profonde, ma gocce di sangue a testimonianza di una non volontà di colpire.
Il Gip Carpino si è riservato nel pomeriggio di oggi di decidere sulla sorte del giovane 19enne e sulla misura cautelare da applicare.