Nuova udienza oggi per l’infanticidio che vede alla sbarra Giovanna Leonetti, moglie dell’avvocato Francesco Luberto.
COSENZA – Si è tenuta oggi presso il Tribunale di Cosenza l’udienza a carico della giovane biologa cosentina accusata di aver ucciso la figlia. Giovanna Leonetti il 20 febbraio del 2016 dopo essere rientrata nella casa che condivideva con il marito, l’avvocato Francesco Luberto, ma in cui non dormiva più da alcune settimane con un’escamotage si sarebbe appartata con la bimba nell’appartamento della zia al piano superiore. Dopo essere rimasta da sola con la piccola Marianna di appena sette mesi, l’avrebbe soffocata con un cuscino per poi annunciarne la morte al consorte con una fredda telefonata in cui avrebbe affermato di aver “risolto tutto. Non piange più”. All’infanticidio sarebbe seguito il tentativo di suicidio della trentasettenne che con la figlia cadavere al lato ha ingerito una dose non letale di barbiturici.
Negli interrogatori che sono seguiti al suo ricovero nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Cosenza la donna ha sempre affermato di non ricordare nulla di quella tragedia avvenuta in via Molinella, nel pieno centro della città di Cosenza. Oggi il consulente nominato dal giudice per valutare le condizioni cliniche di Giovanna Leonetti, Ricci, ha dichiarato la signora totalmente incapace di intendere e volere al momento del fatto. Il processo è stato quindi rinviato al prossimo 8 settembre per sentire gli altri due consulenti del giudice. Giovanna Leonetti intanto resta reclusa agli arresti domiciliari in una clinica nonostante la Procura continui ad invocare per lei la detenzione in carcere.
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