L’antica cappella comunale, nonostante l’autorevole valore storico – artistico, è inagibile. Impossibile accedere, è crollato anche il solaio.
COSENZA – “Lo stato di degrado e di completo abbandono in cui versa il Cimitero di Cosenza, ed in particolare la Cappella della Chiesa comunale, – scrive in una lettera di protesta una cittadina di Cosenza – stride con la sua maestosità monumentale, gioiello dal punto di vista storico, architettonico e culturale, in considerazione di illustri personaggi del passato ivi sepolti e della presenza di cappelle gentilizie intitolate a famiglie che hanno dato lustro ed hanno fatto la storia di Cosenza. Parliamo di una delle cappella più antiche, anzi forse la più antica, da anni abbandonata e lasciata nell’incuria totale. Giorno dopo giorno, le sue mura mostravano i segni del tempo che, inevitabilmente, ha portato al distaccamento di alcune parti di calcinacci, dovuto anche all’infiltrazione dell’acqua piovana e umidità, che più volte ho segnalato (l’ultima il 16 Novembre). Come volevasi dimostrare a distanza di meno di una settimana (22 Novembre) la cappella ha ceduto: crolla il solaio e gran parte di essa. Era un crollo già pre-annunciato, ma le miei richieste d’aiuto e di intervento sono state sempre ignorate e disattese.
La cappella, infatti non è mai stata interessata da lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza; nonostante apparissero contingenti e urgenti, dato lo stato di degrado e di pericolo in cui versava. Sono stati nominati dall’ing. Francesco Converso, i componenti della Commissione di Gara per la progettazione definitiva, progettazione esecutiva e ampliamento dei Cimiteri cittadini e per la gestione dei servizi cimiteriali ed accessori, ma ad oggi ancora tutto tace, la gara non è stata aggiudicata e i lavori non hanno preso il via. Intanto nel cimitero alcune cappelle antiche, come quella in oggetto necessitano d’interventi urgenti che continuano, tuttavia, ad essere dimenticati, così come ciò che vi viene custodito: affetti e memorie e non una semplice area per lo smaltimento di cadaveri. Lì riposa mio padre ed il pensiero di non poter lasciare neanche un fiore sulla sua tomba per me è un colpo al cuore. Una città senza memoria non è una città. Ritengo che non sia più tollerabile che l’amministrazione comunale continui ad ignorare detta situazione. Chiedo aiuto e confido in un solerte e positivo intervento”.