COSENZA – Una città “blindata”. Non era certo un mistero per nessuno che il tour calabrese di Stefano Delle Chiaie, per presentare il suo libro L’aquila e il condor”, avrebbe scatenato polemiche ad oltranza e anche altro, tanto altro. Altro, come lo stato di altissima tensione che, ormai da ore, si vive davanti alla sede del Coni di Cosenza, in piazza Matteotti.
I numeri parlano di oltre 200 esponenti delle forze dell’ordine, tra polizia, carabinieri e guardia di finanza, tutti in assetto antisommossa, e un migliaio di giovani dei centri social. Le strade intorno a piazza Matteotti e piazza dei Bruzi sono state chiuse, causando l’imbottigliamneto del traffico veicolare.
Sin da stamattina i primi rappresentanti di centri sociali e di altre sigle di sinistra si sono assipetati davanti la sede del Coni, esponendo lo striscione “Cosenza è antifascista”. L’intenzione era quella di bloccare e far saltare l’arrivo di Delle Chiaie. Con il passare delle ore, la tensione è cresciuta, parallelamente all’aumento delle persone in piazza, intenzionate a non volere che l’esponente politico di estrema destra, fondatore di Avanguardia Nazionale, entrasse nella sed el Coni e presentasse il suo libro. Allo stato attuale, la tensione è ancora alta, l’atmosfera è bollente e sono ancora in corso scontri fra manifestanti e forze dell’ordine nel centro di Cosenza. Il bilancio degli scontri è per ora provvisorio. Diversi sono i feriti, soccorsi dagli stessi manifestanti e trasportati all’Ospedale dell’Annunziata per essere medicati. Il tentativo di medizione attivato dal sindaco Mario Occhiuto con il presidio antifascista che da giorni aveva annunciato di volersi opporre alla presenza di Delle Chiaie in città, è fallito. All’arrivo di Delle Chiaie (17 e 46) sono partite tre cariche verso il corposo presidio dei manifestanti, ci sono state urla e lanci di oggetti, un cineoperatore è stato spintonato ed è caduto a terra. Prima di lui anche gli altri relatori (alcuni anche di sinistra come il giornalista Paride Leporace) sono stati accolti da cori e fischi. Il dibattito inizia, si sentono i cori che provengono da fuori mentre qualcuno dall’interno ironizza. Due mondi distanti separati da una vetrata e dalla polizia, un petardo esplode vicino all’entrata, ma non succede nulla di grave. Gli animi si scaldano anche dentro la sala, qualcuno se la prende con la polizia, vuole che allontanino i manifestanti ancora di più.