COSENZA – Luci soffuse, musica d’intrattenimento, carezze di piacere e giochini erotici. Erano questi i “servizi” che le quattro “massaggiatrici” di Santo Domingo, offrivano alla vasta clientela, nel loro lussoso appartamento di viale Trieste. La casa del piacere, scoperta ieri dai carabinieri della stazione di Cosenza Centro, diretti dal luogotenente Cosimo Saponangelo, durante un blitz, è stata posta sotto sequestro e analizzata, millimetro per millimetro, dagli inquirenti.
Nell’appartamento sono stati trovati, quindici telefoni cellulari, attivati dalle donne per tenere i contatti aperti con la clientela, alcuni fogli con su scritti appuntamenti, con tanto d’orario e anche cinque grammi di marijuana. La clientela era composta da persone di ogni strato e condizione sociale: dallo squatrinato studente universitario, in grado di concedersi con i soldi dei libri e delle tasse universitarie una o più “sveltine” al pensionato, in cerca di risvegliare piaceri ormai sopiti, al manager di grido, ricco e famoso, all’impiegato frustrato che, per sentirsi meno piatto nella sua vita personale e professionale, trovava riparo tra le braccia di quelle Venere. I detective dell’Arma seguivano, ormai da tempo, quel movimentato via vai da quello stabile, posto all’inizio di viale Trieste. Gente di ogni età che s’incontrava con le donne del piacere di colore, per concedersi allo sfrenato mondo dell’arte amatoria, a pagamento. I carabinieri, sulle tracce di quella casa, c’erano arrivati, non solo grazie all’alta professionalità dell’Arma, ma anche per via di quelle segnalazioni di quei tanti condomini di quell’anonimo palazzo che, di colpo, era diventato frequentatissimo.Per non dare nell’occhio, i militari dell’Arma hanno pianificato nei minimi dettagli un blitz per l’ìirruzione. Dopo giorni d’appostamentoe un’infinità di ore di controllo a distanza di quei movimenti in entrata e in uscita, i detective della Benemerita, hanno bussato al campanello di quell’appartamento, fingendosi clienti vogliosi ed interessati alla “merce” in esposizione. Qualche secondo dopo il suono del din don, la porta di quell’appartamento è stata aperta da una giunonica “Venere nera”, uscita su pianerottolo, in abiti succinti e con addosso il profumo d’essenze di sesso. Una volta dentro, i carabinieri in abiti borghesi e in linguaggio d’acchiappo, dopo aver concordato il prezzo sulle modalità e le fantasie del piacere, sono stati accompagnati al piano di sopra, per l’inizio dei “massaggi”. In quella casa è stato trovato di tutto: dagli oli stimolanti, alle candele profumate, dai contraccettivi pronti per l’uso, alle armi di seduzione più sfrenate, fino agli oggetti del persverso mondo del sadomaso. Mentre i detective in borghese, intrattenevano le quattro madame del piacere, gli uomini in divisa dell’Arma, facevano irruzione nell’appartamento. Le quattro, non nuove nell’esercizio di questa antica, quanto redditizzia professione, erano già note in altre città per lo stesso esercizio di mercificazione del loro corpo. Durante i controlli, coordinati dal maggiore Matteo Salvatori, dal colonnello Vincenzo Franzese e dal già citato luogotenente Cosimo Saponangelo, i carabinieri hanno accertato che le quattro, di età compresa tra i 40 e i 29 anni, erano in possesso di fogli d’espatrio dal territorio italiano. Le “manager del piacere” dopo l’identificazioni, sono state portate in caserma per le formalità di rito e la notifica immediata di nuovi fogli di via, immediati. In serata, al termine della prima fase dei controlli, è stato rintracciato il proprietario dell’appartamento. L’uomo che, per ragioni di lavoro, vive fuori città, non sapeva nulla di quelle inquiline “allegre” a cui aveva fittato l’appartamento.Le indagini, intanto, continuano, anche perchè i carabinieri vogliono verificare se, nella gestione dell’appartamento e nell’organizzazione del lavoro, ci fosse anche la regia occulta di misteriosi mister o miss X.