COSENZA – Domani la Suprema Corte si pronuncerà sul caso del frate francescano accusato di stupro.
L’arresto di Padre Fedele nel Gennaio del 2006 scosse l’intera città che ancora oggi stenta a credere che il parroco più amato dai cosentini possa essersi macchiato di un delitto così efferato. Tanti i punti d’ombra e le coincidenze che in questi lunghi otto anni hanno istigato ad ipotizzare un complotto ordito contro il fondatore dell’Oasi francescana. In primo luogo il misterioso fascicolo su suor Tania, la francescana che accusò Padre Fedele e il suo segretario Gaudio, di essere stata costretta a prendere dei farmaci e poi violentata per ben cinque volte, letteralmente occultato tra gli archivi delle cancellerie. Il Tribunale di Cosenza ignorò completamente le 300 pagine che documentavano come la suora avesse denunciato altri presunti stupri subiti a Roma cui autori furono però scagionati ritenendo suor Tania inattendibile. La Corte d’Appello di Catanzaro acquisì il dossier, ma senza farlo approdare in dibattimento.
La Corte di Cassazione domani dovrà invece valutare la vicenda a 360° per appurare se nel percorso processuale vi siano stati vizi di forma che abbiano portato alla condanna di Padre Fedele e Gaudio rispettivamente a nove anni e tre mesi e sei anni e tre mesi di reclusione. A far riflettere oltre alla tempestiva sospensione a divinis intimata con estrema solerzia dal Vaticano, l’oscura vicenda del Papa Giovanni XXIII la clinica lager di Serra D’Aiello. Pochi mesi prima del suo arresto infatti Padre Fedele denunciò le nefandezze che venivano consumate nell’istituto dedito all’assistenza di anziani non autosufficienti. Orge di gruppo, pazienti legati ai letti, degenti scomparsi nel nulla, cartelle cliniche occultate. Anche se l’integerrima Curia di Cosenza ha sempre additato il frate per le proprie presunte ‘leggerezze’. Sullo sfondo di questa vergognosa coincidenza appare nitida l’immagine dell’Oasi Francescana ‘scippata’ a Padre Fedele all’indomani del suo arresto e trasformata da struttura per i caritatevoli in una ‘fabbrica del business’. Domani l’ora della verità. I tanti che gli vogliono bene attendono fiduciosi.