COSENZA – Dal 15 al 19 Marzo si terrà l’iniziativa volta ad accogliere i migranti e regalare alla città un’occasione unica di contaminazione culturale.
Ogni anno durante la Fiera di San Giuseppe giungono a Cosenza molti venditori migranti ambulanti: continuare ad accoglierli come accade dal 2002 significa andare controcorrente in un contesto attuale che rifiuta le migrazioni, l’incontro di culture, il rapporto con l’altro. L’esperienza di accoglienza proposta nei giorni della Fiera si pone ancora una volta come espressione della richiesta di una radicale trasformazione dei rapporti sociali, economici, politici, culturali e giuridici, a partire dalla costruzione di un’alternativa fondata sulla libertà e sulle possibilità di vita di tutte e tutti senza preclusione alcuna che si basi sulla nazionalità, cittadinanza e/o luogo di nascita.
I servizi resi nel corso della Fiera non si caratterizzano dunque come mera azione “caritatevole”, ma vogliono rappresentare concretamente questa esigenza di giustizia, che si materializza nell’incontro tra storie, volti, persone. Dunque anche quest’anno verranno allestiti diversi servizi, con il rinnovato sostegno della Caritas dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, del Banco Alimentare, del Banco Farmaceutico, dei medici dell’Auser, le associazioni promotrici (l’Azione Cattolica dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, l’AGESCI, Calafrica, il MOCI, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, il Centro Missionario diocesano, il Cisom, la Comunità Filippina, la Comunità Cinese, Stella Cometa Onlus l’Unitalsi) allestiranno diversi servizi per accogliere i migranti che verranno per la fiera di San Giuseppe. I servizi offerti consisteranno in un servizio mensa (con la partecipazione di circa 1000 volontari, molti dei quali provenienti dalle 25 parrocchie dell’hinterland cosentino, dai gruppi scout e dalle associazioni), un dormitorio di circa 100 posti, un ambulatorio con medici volontari, un’area accoglienza in cui fraternizzare e incontrarsi e un servizio internet.
InMensamente… Fiera si svolgerà nei capannoni dell’Area delle Ex-Officine delle Ferrovie Calabro-Lucane site in via Popilia: la mensa nel capannone di Stella Cometa e il dormitorio nel capannone del MOCI. Come recita la Carta di Lampedusa, le politiche di governo e di controllo dei movimenti delle persone, attuate anche dall’Unione Europea come elemento funzionale alle proprie politiche economiche, promuovono la disuguaglianza e lo sfruttamento, attraverso la separazione tra persone che hanno il diritto di muoversi liberamente e altre che per poterlo fare sono costrette a rischiare la loro stessa vita.