COSENZA – Scrivo Rosy Bindi su google ed il primo indizio è: “Rosy Bindi vergine”, dopo un primo imbarazzo mi rendo conto che si tratta di “verginità politica”.
Si certo, la Bindi la sua “verginità” l’ha ormai persa da tempo e, come ogni politico non fa mai quello che dice: “predica bene ma razzola male”. Insieme alla Bindi, però, non appartengono al “salotto” delle vergini nemmeno quelli che l’hanno individuata e votata, a maggioranza, come presidente della Commissione Antimafia (20 del pd, 2 Sel, 2 Scelta Civica e 1 sparso). Intendiamoci, sono privi di verginità anche quelli del pdl che ne contestano l’elezione solo perché accordi sottobanco prevedevano altro. I calabresi la conoscono, ahimè, solo sulla carta e quelli del pd per averla votata.
La Bindi è stata eletta con i voti dei calabresi perché imposta dal partito che ha approfittato del chiacchierato sistema elettorale. Gli italiani la conoscono per averla vista in tv ma, nessuno, dico nessuno può affermare di ricordarla per le sue battaglie contro la ndrangheta, la camorra, la mafia. Per fortuna anche nel pd ancora esiste la coscienza e molti suoi colleghi ne contestano, anche apertamente l’elezione. Oggi l’Italia, seppure abituata a tutto “si desta” furiosa ma, nonostante tutto qualcuno sicuramente ride……..