COSENZA – La metropolitana leggera continua ad incassare dissensi.
“C’è molta similitudine tra i valligiani della Val Susa in Piemonte e i cittadini residenti a Cosenza. Hanno ambedue un nemico comune, la politica. Cosenza – recita una nota dell’Unione Sindacale di Base – è l’esempio pratico di come la politica ed una classe dirigente attenta all’interesse dei pochi, affronta il tema della costruzione della Metropolitana leggera. Questa loro distanza dai bisogni quotidiani degli amministrati e questa arroganza sembra non volersi arrestare neanche di fronte alla contrarietà all’opera da parte dei cittadini di Cosenza che sono costretti a costituirsi in comitati a difesa del viale Parco per evitarne la devastazione. Comitati di liberi cittadini che, con argomenti forti a sostegno del No alla realizzazione della Metropolitana leggera, insieme ad associazioni, sindacati e cittadini pensanti e liberi da condizionamenti di parte, la ritengono inutile e dannosa, oltre che urbanisticamente non collocabile assolutamente in un progetto di modernizzazione della città del quale Cosenza ha urgente bisogno dopo anni di oscurantismo sociale e politico. Nonostante questo, i politici, con in testa l’assessore regionale Mancini, sostengono la necessità di procedere nella realizzazione della controversa infrastruttura.
Ai sempre pressanti, articolati e convinti No, le uniche repliche che arrivano, per la verità stucchevoli e conformi al vuoto di idealità che attanaglia tutta la politica, sono il classico disco rotto: dobbiamo farla perché non possiamo perdere i finanziamenti, nascondendo che gran parte di essi sono già andati perduti visto che non si riuscirà a spenderli entro il 31 dicembre 2013 e che dovranno essere individuate ulteriori risorse per il suo completamento attingendo nei nuovi fondi comunitari 2014/2020 se ne arriveranno. Si sparano cifre improbabili riguardo ai possibili viaggiatori che saranno trasportati, oltre 40.000 utenti al giorno, il che significa che un cittadino su tre utilizzerà la metro, nonostante le statistiche di altre città ci dicono che la media è di uno ogni 30/40 residenti; non è stato prodotto uno straccio di business plan degno di questo nome che faccia chiarezza sui costi di esercizio e quindi se tra incassi e costi di esercizio si realizza l’equilibrio finanziario gestionale. Studi seri e analisi dei flussi ci dicono che gli utenti dovrebbero aggirarsi attorno ai 5/6000 unità al giorno e quindi, di molto inferiori rispetto a quelli enunciati dai sostenitori dell’opera.
Per non parlare dei tempi di percorrenza previsti in oltre 40 minuti mentre, attualmente, con gli autobus si impiegano all’incirca 25 minuti. Tempi che potrebbero ridursi se solo si applicassero le giuste misure favorendo la circolazione invece di proporre ostacoli come parcheggi a pagamento restringendo di fatto le strade urbane e che favoriscono i mezzi privati a discapito della velocità commerciale degli autobus nell’area Cosenza e Rende, mentre ci si dimentica, volutamente, che dalla stazione di Vaglio Lise con i bus della Ferrovie della Calabria è possibile raggiunge la facoltà di ingegneria in soli 10 minuti. Bisogna quindi partire dalle esigenze dei cittadini per realizzare un vero sistema eliminando sovrapposizioni e gli interessi di singoli imprenditori che, per conservare lo status-quo, bloccano una vera integrazione dei servizi che resta fondamentale per dare ai cittadini un trasporto moderno, efficace e rispondente alle esigenze di mobilità in un’area che, oramai, ha raggiunto una completamente conurbazione a partire dal Savuto, alla valle del Crati, dalle serre cosentine fino alla presila. Insomma serve l’esatto contrario di quanto fino ad oggi attuato dalla politica regionale autrice di tagli ai servizi e aumenti delle tariffe di oltre il 50% in un anno. Azioni che hanno messo in ulteriore difficoltà le famiglie erodendo, significativamente, il già scarso reddito disponibile. L’USB trasporti per le ragioni esposte sosterrà con convinzione il No alla metro che, per come è realizzata è assimilabile al TAV della Val Susa. No al TAV di Cosenza”.