Cosenza: comitato Piazza Piccola «ludoteche chiuse, sistema pubblico smantellato»

Il comitato si chiede «fino a che punto si voglia distruggere il centro storico e ciò che ancora lo mantiene vivo?»

COSENZA – Bambini e operatori cosa faranno? E’ l’interrogativo che si pone il comitato Piazza Piccola rispetto alla chiusura delle ludoteche comunali «sulla scia dello smantellamento dei servizi pubblici che ha cambiato radicalmente e negativamente il volto della città, ecco l’ennesimo schiaffo ad un quartiere ormai martoriato».

«Non bastano i crolli, non basta l’abbandono e il degrado di uno dei centri storici più belli d’Italia. Ora si tagli anche l’unico servizio pubblico per i bambini. Tutto ciò che secondo questa amministrazione doveva essere spostato e tolto dal centro storico è stato già collocato in città, i piccoli pezzi che rimanevano sono stati eliminati. La sede delle poste è stata l’ultima in ordine cronologico».

«Oggi si va ad aggiungere la cancellazione di un servizio fondamentale per 30 famiglie del centro storico e 5 operatrici. Il comune di Cosenza ha lasciato che l’esperienza della ludoteca di quartiere giungesse al termine, senza muovere un dito e provare a porre rimedio in tempo. In un contesto sociale al limite, con un’esistente integrazione dei nuovi abitanti, con problemi strutturali che rappresentano un pericolo costante per i bambini che vivono il quartiere, con numerose zone d’ombra e intere zone diventate terra di nessuno, chiudere questo servizio è un vero e proprio sfregio».

«I bambini – spiegano dal comitato – che vivevano quel posto trovavano nella ludoteca aggregazione, socialità, ma soprattutto un presidio educativo e culturale che li teneva lontani dalla strada. Uno sfregio alle famiglie che riuscivano a gestirsi e a respirare trovando una zona franca e sicura per i loro figli. Famiglie che tante volte vivono la precarietà lavorativa e la pressione generata da una crisi economica e un carovita che ci sta schiacciando nella sua morsa lasciandoci senza soldi già a metà mese. Tante famiglie sono costrette a doppi lavori pur di tirare a campare e la ludoteca rappresenta un servizio di supporto fondamentale. Affidarsi ad un privato rappresenterebbe un ulteriore spesa che graverebbe sulle condizioni già precarie e stressanti».

Siamo veramente indignati e ci chiediamo fino a che punto si voglia distruggere il centro storico e ciò che ancora lo mantiene vivo?

«Una città non può basare i servizi sociali, che dovrebbero essere garantiti, solo sul lavoro volontario che alcune associazioni fanno. Non si può sempre sperare nel buon senso e nella buona volontà di persone che hanno a cuore questo posto e portano avanti iniziative di supporto scolastico e doposcuola solo per amore del prossimo e del quartiere.
Vogliamo che il diritto che questo servizio rappresenta sia garantito. Vogliamo che le operatrici abbiano una stabilità lavorativa, che siano giustamente retribuite ed escano dalle condizioni di precarietà e di incertezza sul futuro. Ancora una volta chi dovrebbe dare risposte non proferisce parola. Chiediamo la riapertura immediata della ludoteca del centro storico».

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