COSENZA – Bus Amaco fantasma a Serra Soprana. Circa 20 persone, tra studenti minorenni e lavoratori, ieri mattina hanno raggiunto il centro della città di Cosenza a piedi. Dopo aver atteso invano la corsa delle 7:30 della linea 30, hanno percorso le curve senza marciapiedi della zona semirurale dell’area urbana per arrivare sul posto di lavoro e a scuola. L’episodio ha allarmato i residenti che da tempo lamentano la scarsa attendibilità delle corse Amaco che spesso, come accaduto ieri, arbitrariamente non effettuano il servizio lasciando i passeggeri senza alternative se non quella di fare una lunga corsa per arrivare a destinazione in orario. «La scuola è appena iniziata, – afferma un uomo che abita a Serra Soprana – non vorrei che come l’anno scorso di nuovo cominciasse l’incubo dell’incognita della linea 30 che un giorno passa e l’altro non si sa».
L’incubo dei pendolari della linea 30
«Al sabato sera – spiega un padre di famiglia che vive nel quartiere – puntualmente i miei figli mi chiamano perché il bus delle 20:00 non è passato e devo accompagnarli. È diventato così comune come disservizio per noi che, quando succede, sentiamo subito i vicini e ci organizziamo per far tornare i figli a casa. Anche ieri mattina con me ho portato in macchina altri 4 ragazzini della zona perché il bus della linea 30 non è passato».
«È bizzarro – prosegue – che anche la corsa per il rientro da scuola alle 14:05 a volte non passi. In più vi è da dire che, quando abbiamo la fortuna che al mattino Amaco effettua il servizio, i ragazzi sono tutti schiacciati tra loro perché non vi sono né posti in piedi né posti a sedere. Il problema non è solo il ritardo a scuola o al lavoro, ma i pericoli che vi sono in quella strada. Al buio è praticamente impossibile percorrerla senza rischiare di essere investiti da un’auto in corsa perché è totalmente priva di illuminazione pubblica». Dal suo canto, informato sulla natura del disservizio, Michelangelo Mastrolorenzo amministratore unico Amaco, afferma di non voler rilasciare dichiarazioni alla stampa «per scelta di vita».