Confronto e partecipazione attiva: i “Jovanotti” di Sandro Principe spingono i ragazzi al voto

Concluso ieri, al Museo del Presente, l’ultimo appuntamento del format “Sandro e i Jovanotti”, iniziativa promossa da un gruppo di giovani a sostegno della candidatura di Sandro Principe. Un percorso pensato per avvicinare le nuove generazioni alla politica e per promuovere un dialogo autentico sui temi centrali per il futuro della città

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RENDE – Si è concluso ieri, presso il Museo del Presente, l’ultimo appuntamento del format “Sandro e i Jovanotti”, iniziativa promossa da un gruppo di giovani a sostegno della candidatura di Sandro Principe a sindaco della città di Rende. Un percorso pensato per avvicinare le nuove generazioni alla politica e per promuovere un dialogo autentico sui temi centrali per il futuro della città.

Il format “Sandro e i Jovanotti”

Il format ha preso il via alcune settimane fa con un primo incontro presso il Punto di Ascolto, dove i candidati under 36 delle sei liste della coalizione hanno dato vita a un confronto aperto con i cittadini. È stata un’occasione preziosa per dare voce a una generazione spesso lontana dalla politica, ma desiderosa di partecipazione e cambiamento. Lo slogan “Il più grande spettacolo – Rende torna in scena” ha preso forma proprio attraverso questi momenti di ascolto e confronto.

Il secondo appuntamento, ospitato nel cuore del Campus universitario di Rende, ha messo al centro le istanze degli studenti, dei docenti e degli operatori del mondo accademico. In un clima di vivace scambio, sono emerse idee, proposte e criticità: dai servizi universitari alla sicurezza, dalla qualità degli spazi comuni ai trasporti, fino alle opportunità di crescita personale e professionale. Non sono mancati momenti di autentica “politica vissuta”, dove la passione e l’impegno hanno fatto da protagonisti.

Il “Festival del confronto politico”

L’ultima tappa, al Museo del Presente, ha rappresentato il culmine del format e si è svolta sotto il segno del “Festival del confronto politico”. L’obiettivo era ambizioso: creare un dialogo aperto anche con i giovani candidati delle coalizioni avversarie, per superare le logiche di schieramento e parlare insieme del futuro di Rende. Nonostante le assenze – giustificate da impegni legati agli ultimi giorno della campagna elettorale e alla presenza  a Rende di esponenti politici nazionali – il messaggio finale è stato forte e chiaro: “andare a votare è un dovere, ma soprattutto un’opportunità”.

Cittadinanza attiva: esperimento riuscito

In un periodo storico segnato da un crescente astensionismo e dalla disaffezione al voto e alla vita politica della proprio comunità, “Sandro e i Jovanotti” si è rivelato un esperimento riuscito di cittadinanza attiva, in grado di rimettere i giovani al centro del dibattito politico. È proprio questo il lascito più importante dell’iniziativa: l’invito a votare, al di là delle appartenenze politiche, perché solo attraverso la partecipazione si può costruire una democrazia sana e inclusiva.

Ai giovani: “andate a votare”

Come hanno ribadito il moderatore dell’evento (Marco Belmonte): “dispiace vedere alcune sedie vuote, ma capiamo che questi ultimi giorni sono a dir poco frenetici per tutti i candidati e le colazioni in vista delle elezioni di domenica e lunedì. Il primo valore condiviso era il rispetto: rispetto per chi ha scelto di esserci, ma anche per chi, pur non presente, ha deciso di portare avanti il proprio impegno politico. Adesso tocca a voi: andate a votare.” Un invito chiaro, diretto, rivolto a una generazione che può e deve essere protagonista della Rende che verrà, e loro i protagonisti, ai nostri microfoni durante il “Festival del confronto Politico” hanno affermato.

Gli interventi dei “Jovanotti”

La prima ad intervenire è stata Marianna Gazzaruso che ha espresso forte preoccupazione per la crescente campagna denigratoria rivolta agli avversari politici. “Un fenomeno che – a suo avviso – rischia di compromettere la qualità del dibattito democratico. Gazzaruso ha sottolineato “la responsabilità della classe politica nel fornire esempi costruttivi alle nuove generazioni, richiamando l’attenzione sull’etica e sul rispetto come basi imprescindibili dell’impegno pubblico. Nel suo intervento, si è interrogata sull’utilità e sulla correttezza di ricorrere troppo spesso alla diffamazione come strumento di lotta politica, evidenziando come la disinformazione si stia ormai radicando sia a livello locale che nazionale.

Gazzaruso ha concluso il suo intervento con una riflessione rivolta al futuro e al ruolo della politica come strumento educativo: “Ci chiediamo se le pratiche che oggi caratterizzano la scena politica siano davvero ciò che vogliamo trasmettere ai nostri giovani. Forse è tempo di cambiare rotta”.

Alessia Fusaro ha invece espresso la sua delusione per l’assenza delle altre coalizioni durante un incontro che avrebbe potuto favorire un confronto tra giovani e proposte elettorali.  Ha sottolineato “l’importanza di coinvolgere i giovani nel dibattito politico” evidenziando che “molti di loro non votano perché non sono informati”. Fusaro si è domandata come poter ridurre il divario comunicativo tra le generazioni e creare opportunità di discussione, proponendo che i giovani si uniscano per informarsi reciprocamente e affrontare insieme le questioni politiche.

Alessandro Fortino ha invece evidenziato l’importanza del dialogo e del confronto nella politica, sottolineando che “non si tratta solo di difendere le proprie idee, ma di comprendere anche quelle degli altri”. Ha criticato l’astensionismo, soprattutto tra i giovani e proposto campagne informative per sensibilizzare sull’importanza del voto, considerato un diritto conquistato.

Anna Tradigo giovane carabiniere ha parlato del disinteressamento dei ragazzi verso il futuro. “Molti giovani non sanno cosa vogliono fare nella vita e non ricevono supporto adeguato. A 29 anni ha riconosciuto l’importanza di avere genitori che l’hanno guidata e spera in una società che offra esperienze positive ai giovani. Ha sottolinea to “l’importanza della diversità e dell’interazione con persone diverse”, auspicando che “i giovani possano avere una voce nelle decisioni politiche e sociali” e criticando “la mancanza di opportunità per i giovani di esprimere le proprie idee”.

A prendere il microfono poi Elisabetta Merenda che ha parlato della minaccia dovuta alla digitalizzazione e dalla globalizzazione, sottolineando la “necessità di un cambiamento educativo per guidare i giovani verso un futuro migliore” ed evidenziando il ruolo degli adulti nel fornire un esempio positivo. “Le pari opportunità, in particolare per le donne, non sono ancora garantite, nonostante le normative esistenti. La situazione è aggravata dalla percezione di insicurezza che le studentesse avvertono, costrette a ritornare in gruppo per sentirsi al sicuro”.

Rocco Marco Moccia ha invece posto una riflessione sulla propria posizione nella fascia d’età che lo allontana dalla gioventù, esprimendo un certo rammarico per la mancanza di partecipazione dei giovani nella vita politica e sociale. Ha spiegato l’importanza di una cittadinanza attiva “in passato c’era maggiore coinvolgimento nella comunità e nelle questioni sociali” e lamentando una distanza tra le generazioni, con i giovani che sembrano disinteressati a ciò che accade intorno a loro rimarcando come, in passato, ci si mobilitasse per affrontare le ingiustizie.

Sull’assenza di partecipanti degli altri schieramenti Veronica Stellato ha sottolineando che “le sedie vuote possono apparire presuntuose” sottolineando l’importanza del confronto tra giovani “tutti dovrebbero essere presenti per un dialogo equo”. Ha spiega con orgoglio la propria esperienza accademica presso l’Università della Calabria, considerata un’eccellenza nel panorama nazionale, evidenziato l’idea che il modello di sviluppo della propria comunità dovrebbe essere un esempio da esportare in altri contesti.

A tirare le somme è Fabio Liparoti, segretario della Federazione Riformista, che ha  commentato con soddisfazione l’esperienza del format: “Siamo orgogliosi dell’iniziativa dei ‘Jovanotti’. Questa edizione zero ha dimostrato che è possibile coinvolgere davvero le nuove generazioni nella vita politica, creando spazi di confronto autentici e stimolanti. È un format che ha funzionato, che ha portato entusiasmo e che potrà – e dovrà – essere riproposto anche in altre campagne elettorali, perché ha saputo contaminare positivamente tutta la nostra coalizione. Non è stato solo un esperimento, ma un vero e proprio laboratorio di cittadinanza attiva.” Liparoti ha sottolineato come i tre incontri abbiano rappresentato un momento di svolta nel rapporto tra politica e giovani:” partecipati, ricchi di contenuti, animati da uno spirito costruttivo. I veri protagonisti, ancora una volta, sono stati i ragazzi, con le loro idee, le loro domande e la voglia di contribuire concretamente al futuro della città”.

“In un contesto nazionale in cui la distanza tra giovani e politica sembra sempre più marcata, esperienze come ‘Sandro e i Jovanotti’ dimostrano che esiste un’altra via: quella del coinvolgimento, dell’ascolto, del dialogo. Un format che non si limita a parlare di giovani, ma che parla con i giovani. E che lancia un messaggio forte e trasversale:
andare a votare è un atto di responsabilità, è il primo passo per cambiare davvero le cose”.

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