MONTALTO UFFUGO – L’avvocato sbarca in Parlamento. Francesco Molinari, pugliese di nascita, ma cosentino d’adozione eletto tra le fila del Movimento 5 Stelle si accaparra un seggio al Senato.
Nipote di contadini/braccianti delle murge pugliesi e figlio di operai emigrati, prima in Germania e poi in Calabria, dove vive da oltre 47 anni con moglie e figlie, si è presentato agli elettori dichiarando di aver “sempre creduto che il sacrificio e l’impegno fossero da solo sufficienti a valorizzare il merito; volendo credere, fino in fondo, all’art. 3 della Costituzione di cui sono rimasto affascinato sin dalla sua prima lettura all’età di 13 anni. Da oltre 20 anni, svolgo l’attività di avvocato, oggi Cassazionista, senza aver mai accettato incarichi da Enti Pubblici e/o Banche e/o Assicurazioni e con Specializzazioni/Perfezionamenti e Master nel campo del Diritto Tributario Internazionale e dell’ I.C.T . Ho svolto e svolgo attività defensionali e di consulenza anche nella materia societaria, del lavoro e fallimentare (per cui ho svolto anche il mandato di curatore fallimentare per il Tribunale Civile di Cosenza) nonché con esperienza nel campo penale commerciale/tributario. Sono fermamente convinto, da sempre, che l’unica vera Democrazia è quella che vede un coinvolgimento diretto e non mediato del cittadino nelle scelte che riguardano la sua comunità e la sua Nazione in tutte le Istituzioni in cui questa è strutturata. Avendo queste direttrici ho sempre partecipato, da studente prima e libero professionista ora, in tutte le battaglie civile in movimenti a-partitici a cui non riconosco più, da oltre 30 anni, la possibilità di essere strumenti per la realizzazione della piena democrazia in Italia. Mi è stato facile e naturale, quindi, partecipare al “sogno” dei meetups prima (sono iscritto dal 2007 a quello di Cosenza) e a quello del M5S. Sono e sarò, solo e soltanto, il terminale che, nelle Istituzioni Democratiche ad oggi riconosciute dalla nostra Carta Costituzionale, farà da tramite tra le Istituzioni e il Movimento di cui svolgerò solo il ruolo, perché continuerò a farne parte integrante come attivista/volontario, del portavoce. Mi batterò, cercando di far comprendere la bontà delle nostre idee, affinché il programma con cui ci presenteremo alle elezioni e le decisioni che durante il mandato il Movimento assumerà, siano discusse e, possibilmente, decise dal Parlamento Italiano, impegnandomi a rimettere il mandato secondo le scadenza che verranno decise e, nel caso non riterrò più di potermi riconoscere in decisioni del Movimento, mi dimetterò dal mandato e ritornerò alla mia vita privata”.