Carcere di Cosenza, plexiglass alle finestre e condizioni ‘al limite della sopportabilità’

La commissione consiliare Legalità ha ospitato oggi la prima audizione del Garante dei detenuti: Cosenza è la prima città del Meridione ad avere questa figura

COSENZA – La città di Cosenza è stata tra le prime in Calabria e nel Meridione ad istituire il Garante comunale delle persone private della libertà personale. Una figura che è stata voluta con forza dal Sindaco Franz Caruso e dalla Presidente della Commissione Legalità di Palazzo dei Bruzi, Chiara Penna, nella piena consapevolezza di poter rappresentare uno strumento importante e fondamentale per contribuire a migliorare la tutela dei diritti umani nella città.

E la commissione consiliare Legalità, presieduta dalla consigliera comunale Chiara Penna, ha ospitato l’audizione del Garante del Comune di Cosenza per i diritti delle persone private della libertà personale, dottor Francesco Terranova, nominato dal Sindaco Franz Caruso lo scorso 4 agosto. La Presidente Penna, sottolineando come sia la prima volta che il garante comunale delle persone private della libertà è ospite in una commissione consiliare, ha espresso apprezzamento per l’attività intrapresa dal dottor Terranova subito dopo la sua nomina.

Il Garante comunale ha, alla vigilia di Ferragosto, dopo qualche settimana dall’incarico ricevuto dal Sindaco Franz Caruso, partecipato ad una visita istituzionale alla Casa circondariale di Cosenza alla quale hanno preso parte, tra gli altri, anche il Presidente della Camera Penale, Roberto Le Pera e il Garante regionale per i diritti delle persone detenute, Luca Muglia, allo scopo di monitorare le condizioni generali dell’istituto penitenziario e la salubrità degli ambienti nei quali si trovano ristretti gli ospiti.

Nel corso della visita del 14 agosto alla Casa circondariale sono state monitorate le sezioni di alta e media sicurezza. Molteplici le criticità emerse e che Francesco Terranova ha portato all’attenzione della Presidente e dei componenti della Commissione consiliare Legalità. In particolare, si è fatto riferimento all’installazione, da parte del DAP, di pannelli di plexiglass alle finestre delle celle che impediscono la visuale con l’esterno creando situazioni di evidente insalubrità, al limite della sopportabilità, dovuta, durante le giornate di caldo, alle elevate temperature. Per fronteggiare una simile criticità, Terranova ha proposto un intervento consistente nell’installazione di pannelli antirumore verso l’esterno e migliorative della situazione nell’area interna alle celle.

Terranova ha poi parlato di un’altra funzione che rientra nei compiti del Garante: la presa in carico delle richieste di colloqui (in aumento) e l’ascolto delle esigenze dei detenuti. Tra le altre criticità evidenziate e che testimoniano lo stato di sofferenza delle persone detenute, anche la mancanza di supporto psicologico, in quanto l’unica psicologa assegnata è assente da diverso tempo e non si è provveduto a sostituirla. Francesco Terranova ha messo in luce anche la componente proattiva del Garante che assicura la sua presenza all’interno della Casa circondariale ogni due settimane circa. Da lui è venuto il monito ad utilizzare eventuali risorse disponibili, in sinergia con il Comune, per studiare misure alternative di reinserimento sociale.

Tra le altre necessità, anche quella di alleggerire la pressione dell’istituto e di migliorare nel contempo le condizioni di vivibilità della struttura, anche con riferimento agli spazi destinati alla socialità. In questi spazi, dove i detenuti si riuniscono, sono attualmente presenti – ha fatto presente il Garante – 3 tavoli e 16 sedie. Si gioca a carte, ma manca un televisore.

E ancora: nel corpo della Polizia penitenziaria ci sono 40 agenti in meno rispetto al numero previsto di 169 unità, a fronte del sovraffollamento riscontrato. Gli stranieri, in numero di 32, sono ben integrati, ma sono privi delle figure dei mediatori culturali. Il tasso di alfabetizzazione è più elevato rispetto a 10-15 anni fa. 7 sono, infatti, i detenuti che studiano all’Università, mentre la scuola elementare è stata attivata per 15 detenuti. Nella casa circondariale uno degli aspetti positivi è che proseguono le attività teatrali. Sospese, invece, risultano le attività della falegnameria e le altre attività laboratoriali.

Il Garante ha proposto al Comune l’attivazione di progetti proattivi rispetto al territorio, come, ad esempio, l’attivazione di laboratori interni, come i corsi di cucina. Nel corso della seduta, il Presidente della commissione cultura Mimmo Frammartino ha ricordato l’attivazione, all’interno della Casa circondariale, dei laboratori teatrali diretti, dal 2017, dall’attore e regista cosentino Adolfo Adamo e che hanno prodotto la serie di spettacoli “Amore sbarrato” che ha consentito ad un gruppo di detenuti di recitare sul palcoscenico del teatro “Rendano”.

E la funzione terapeutica del teatro in carcere e fuori dalle mura carcerarie è stata riconosciuta dallo stesso Garante Francesco Terranova. La delegata del Sindaco alla Cultura, Antonietta Cozza, ha, invece, ricordato l’adesione della Casa circondariale al patto per la lettura sottoscritto dal Comune e la partecipazione al bando del “Centro per il libro e la lettura” attraverso il quale potranno essere attivati i laboratori di lettura e scrittura creativa tenuti dall’Associazione “Liberamente”. Il prossimo 30 settembre la Presidente della Commissione consiliare Legalità Chiara Penna e il Garante, Francesco Terranova, insieme alla Camera Penale e all’Associazione “Nessuno tocchi Caino”, si recheranno nuovamente in visita alla Casa circondariale.

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