COSENZA – In armonia con quanto deciso dall’OMS, in merito all’attivazione di un piano d’azione globale per la salute mentale 2013-2030, finalizzato a potenziare il benessere delle rispettive popolazioni – progetto sostenuto dal Rotary International – si è tenuto nei giorni scorsi un convegno sulla prevenzione delle malattie mentali promosso dal club Rotary Presila Cosenza Est, al quale hanno aderito i club RC Cosenza; RC Cosenza Nord; RC Florense S. Giovanni in Fiore; RC Rende; RC Mendicino Serre Cosentine; RC Cosenza Sette Colli; RC Belvedere Alto Tirreno Cosentino.
A parlare sul tema sono stati i Proff. Pasquale De Fazio, Cristina Segura e la coordinatrice del progetto distrettuale Salute Mentale, dott.ssa Stefania Ruberto.
Ad introdurre i lavori è stato il padrone di casa, il Presidente Roberto Miniaci, il quale, facendo riferimento al recente report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha ricordato come ogni anno, a livello globale, vengano persi 12 miliardi di giorni lavorativi a causa di ansia e depressione, per un costo complessivo che si stima arrivi a circa 1.000 miliardi di dollari. Un fenomeno, ha aggiunto Miniaci, che richiede un immediato cambio di rotta, se si considera, tra l’altro, che nel 2019 quasi un miliardo di persone – di cui il 14% di adolescenti – viveva con un disturbo mentale: il 31% manifestava disturbi d’ansia, mentre quasi un altro 30% sintomi depressivi. Dopo il primo anno di pandemia queste patologie sono aumentate rispettivamente del 26% e 28%, finendo per impattare non solo sul benessere delle singole persone, ma anche sulla tenuta sociale ed economica di Paesi, Istituzioni e aziende.
A presentare i dati più recenti sulla tipologia di disturbo mentale e sui dati epidemiologici che considerano sia la zona geografica e, quindi per esempio Nord, Centro e Sud Italia che i livelli di età, è stato il Prof. Pasquale De Fazio.
Il disturbo mentale, ha evidenziato il Professore, sta aumentando ma non si osservano grandi differenze tra Nord, Centro e Sud. Una delle difficoltà maggiori riguarda l’impossibilità di trovare lavoro. Ciò può essere causato da una serie di stigmi che riguardano la malattia mentale e che producono un rifiuto da parte della società globalmente intesa.
La prof.ssa Cristina Segura ha affrontato il tema dal punto di vista delle differenze di genere e del livello di età. Sul primo aspetto ha messo in evidenza come sia la stessa storia biologica della donna a creare situazioni di fragilità, dal menarca alla gravidanza con in aggiunta gli stereotipi che, nel corso dei secoli, hanno prodotto situazioni di inferiorità sistematica nelle donne.
La dott.ssa Stefania Ruberto, responsabile per il Distretto del tema, ha presentato il progetto del Rotary che, avviato quest’anno, proseguirà in anni futuri con un censimento della situazione attuale anche a livello di strutture presenti per poi passare a una più chiara operatività.
Tra gli interventi, merita sottolineatura quello di Angela Costabile, professore ordinario di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione all’Università della Calabria, la quale ha ricordato che depressione, ansia e disturbi comportamentali-alimentari sono tra le principali cause di malattia e disabilità negli adolescenti, così come è da considerare la preconizzazione nell’evidenza del disturbo mentale che si osserva ormai in età pediatrica e in forme diverse da quelle presenti fino a pochi anni fa.
Le conclusioni sono state tratte dal Governatore Franco Petrolo al quale va il merito di essere artefice e promotore del progetto nel Distretto.