REGGIO CALABRIA – Di seguito la nota diffusa – Una delegazione di ”infermieri precari, appresa la notizia che : La sezione Calabrese
della Corte dei Conti in funzione di controllo, con delibera n°129 del 20 Luglio 2012, rispondendo al parere richiesto nell’aprile 2012 dal Presidente della Giunta Regionale Scopelliti in funzione di Commissario del piano di rientro dal deficit riguardo alle problematiche relative alle assunzioni a tempo determinato e/o indeterminato fatte dalle aziende territoriali e Ospedaliere dal 1° Gennaio 2010 ad oggi ivi comprese le mobilità e il lavoro flessibile, è stata fortemente decisa e determinata; infatti ha bocciato di fatto tutte le assunzioni sia del comparto che della Dirigenza effettuate nel 2010-2011-2012 sancendo così la fine di ogni esperienza lavorativa per circa 2000 precari in tutta la regione 200 circa riguarderebbero l’azienda ospedaliera Bianchi Melacrino Morelli.e quindi con scadenza massima31/12/2012 ma c’è chi anche già il 30/09/2012 verrà licenziato. A questo punto fra i precari nasce il panico e si riuniscono per decidere , quali siano i mezzi e i tempi per difendere con tutte le forze il loro futuro ed il futuro di 200 famiglie. Da questo incontro ne viene fuori quanto segue:“«Noi infermieri lavoriamo con contratti di varia tipologia fin dal lontano 2005 quando partecipammo ad un concorso pubblico per assunzione a tempo determinato presso la suddetta azienda, e, chi prima chi dopo, in 90 prendiamo l’incarico. Con la finanziaria del 2007 avveniva questo: “1. Articolo unico, comma 519, della legge finanziaria: stabilizzazione del personale a tempo determinato nelle amministrazioni dello Stato e negli enti pubblici non economici”.
Il comma 519 destina, per l’anno 2007, il 20% del fondo di cui al comma 96, dell’articolo 1,
della legge 30 dicembre 2004, n. 311, come incrementato dal comma 513 della legge, alla
stabilizzazione a domanda del personale non dirigenziale, assunto a tempo determinato, in
servizio da almeno tre anni, anche non continuativi alla data di entrata in vigore della legge
medesima, o che maturi tre anni, anche dopo l’entrata in vigore della legge, in virtù di contratti
stipulati prima del 29 settembre 2006, oppure non più in servizio ma che abbia maturato il
requisito dei tre anni di servizio, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore all’entrata in
vigore della legge. Quindi la nostra azienda avvia così la procedura di stabilizzazione del personale precario non dirigente in servizio. Nel 2009 i primi 35 colleghi firmano il contratto a tempo indeterminato. Nel febbraio del 2010 altri 35 , rimangono 30 circa che nell’aprile del 2010 espletano il concorso e rimangono in attesa di firmare il contratto. Altri invece lavorano con un contratto a tempo determinato dal NOVEMBRE 2009, rinnovabili. La mancanza di personale infermieristico che c’è nei reparti è notevole, tanto da non riuscire a garantire neanche i livelli minimi dell’assistenza (i cosiddetti LEA), CONSIDERATO IL SOPRANNUMERO COSTANTE DI RICOVERI E CONSIDERATA LA CHIUSURA DI TANTI OSPEDALI DETTI MINORI, E CONSIDERATO CHE NEI REPARTI non sono presenti ausiliari, (Ota-Oss), di supporto agli infermieri e quindi tutto il carico di lavoro ricade su pochi di noi; in alcuni reparti non c’è la guardia medica attiva cioè dalle 20 alle 8 il medico e’ in regime di reperibilità notturno A questo punto, ci chiediamo quale sarà il Nostro futuro , Ma soprattutto “ e questo interrogativo deve entrare in ogni casa della nostra città come si Potrà Garantire la continuità assistenziale senza 200 fra medici ed infermieri? Quando già adesso con la nostra presenza ci sono grosse difficoltà’?Speriamo davvero che si possa raggiungere un accordo Nel’interesse sia delle 200 famiglie ma soprattutto di una comunità che sicuramente vivrà in questi mesi a seguire disaggi nel avere garantito quello che è un diritto costituzionale :” Art. 32 della Costituzione La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
CON QUESTO DOCUMENTO LA DELEGAZIONE DEI PRECARI PROCLAMA LO STATO D’AGITAZIONE AD OLTRANZA E SI RISERVA QUALSIASI TIPO DI MANIFESTAZIONE DEMOCRATICA E COSTITUZIONALE e AVVISA la comunità che all’espletamento dell’iter burocratico indirà uno sciopero del personale precario di 6 giorni garantendo solo ed esclusivamente i servizi di emergenza ed urgenza. E si scusa per i disagi che esso comporterà.