Abortire a Cosenza, medici obiettori e servizio inadeguato. Vittoria Morrone «è un diritto»

Vittoria Morrone, del movimento politico La Base, ospite della redazione di Quicosenza ha anche parlato del reddito di cittadinanza: «dare la possibilità a tutti di condurre una vita dignitosa dovrebbe stare a cuore a tutti»

COSENZA – Vittoria Morrone, ospite nella redazione di Quicosenza, ha illustrato le azioni che il movimento politico La Base sta portando avanti. In primo luogo, la necessità di far rispettare il diritto di ogni donna a voler interrompere la gravidanza, sancito dalla legge, a fronte invece di un servizio a Cosenza, carente e inadeguato. Altro argomento cruciale affrontato, quello del reddito di cittadinanza, che presto, dopo le decisioni del Governo Meloni, sarà revocato. Questo spingerà le persone che vivono in condizioni di difficoltà economica nel baratro della povertà.

Interruzione volontaria di gravidanza «contro l’aborto una battaglia politica»

«La situazione che riguarda Cosenza è che l’azienda ospedaliera ha stipulato una convenzione con l’Asp per l’ennesimo medico “a gettone” ma sostanzialmente non c’è un medico in pianta stabile che si occupa del servizio. Inoltre, se questa persona, per un motivo o un altro si assenta, il servizio si ferma, non funziona. La realtà – spiega Vittoria Morrone – è che contro l’aborto si sta facendo una battaglia politica. Nel reparto non c’è alcun interesse a garantire l’IVG ma vi è invece, la volontà di disincentivare il personale medico e non medico a non essere obiettore di coscienza e quando qualcuno viene assunto, di solito lo diventa. L’aborto è un diritto a tutti gli effetti ed è soprattutto un servizio sanitario. Forse siamo troppo abituati in questa regione a vedere tanti diritti negati e questo rischia di essere l’ennesimo».

Il continuo cambio di commissari e la mancata programmazione

«Avevamo avuto un incontro con il commissario Filippelli ma poi, dopo poche settimane si è dimesso ed è arrivato il nuovo commissario De Salazar. E’ impossibile dunque pensare ad una continuità se ogni due mesi cambiano i commissari perchè ognuno deve poi rivedere tutto ciò che accade all’interno dell’azienda ospedaliera. Poi abbiamo incontrato la direttrice amministrativa che ci ha confermato di questa convenzione con l’Asp che però, non prevedeva due medici, così come aveva promesso il commissario Filippelli. Per questi motivi non si può fare una programmazione e pianificazione precisa e continuativa».

Linee Guida 2020 non recepite e i consultori

«Altra questione è quella delle linee guida, aggiornate dal Ministero della Salute nel 2020 ma in Calabria non sono state ancora recepite e invece sarebbero molto utili alla Regione. Permetterebbero infatti, di effettuare l’interruzione volontaria di gravidanza con il metodo farmacologico, quindi con la pillola, all’interno dei consultori, scaricando gli ospedali dall’intasamento che conosciamo e permetterebbe alle persone di fruire di questo servizio in prossimità dei luoghi in cui abitano».

«Il problema è che i consultori sono sprovvisti di tutto il materiale necessario, persino di ecografi. Se pensiamo che nel reparto di ginecologia e ostetricia c’è un solo ecografo e che questo se lo dividono tra reparto, sala operatoria e pronto soccorso ginecologico. E stiamo parlando di un ecografo non di un macchinario di ultima generazione. Un dispositivo banalissimo che però serve a diagnosticare il 90% delle malattie ginecologiche e per la gravidanza. La Calabria si conferma indietro rispetto ad altre regioni».

Il reddito di cittadinanza e lo sfruttamento: «dati concreti non propaganda»

Il Movimento La Base di Cosenza sta conducendo anche una battaglia importante per difendere la misura sociale del reddito di cittadinanza. La difesa di questo sostegno si basa su dati concreti e non su propaganda.

Partiamo dalle ‘irregolarità’ che «secondo dati dell’Ispettorato del Lavoro, sono dell’1%. Le irregolarità invece, delle aziende che, durante la pandemia hanno utilizzato la cassa integrazione in maniera impropria con i lavoratori pagati dallo Stato che fatturavano per l’azienda, è del 60%. In questo Paese – spiega Vittoria Morrone – sentiamo troppo spesso questa propaganda sul ceto medio che si sta impoverendo sempre più e addirittura si dà la colpa alle persone povere. Non è razionalmente logico attribuire la responsabilità della crisi, a chi fa fatica a mettere insieme il pranzo con la cena».

«Non è una questione di pigrizia o di voler stare sul divano, il problema sta nel fatto che i salari sono inadeguati e che il 23% delle persone che lavorano in Italia sono povere. Com’è possibile essere poveri nonostante si lavori? Per questi motivi, se esiste un sussidio che diventa un’arma contro i ‘padroni’ che sfruttano i lavoratori e vogliono fare del loro tempo ciò che vogliono, il problema non è di chi prende il reddito di cittadinanza ma di chi non garantisce condizioni adeguate».

Lavoro, assistenza sanitaria e povertà

«Ricordiamolo che l’Italia, è l’unico Paese d’Europa dove i salari invece di aumentare diminuiscono (inflazione, carovita…). Chi è ricco lo diventa sempre più e chi è povero deve provare ad arrangiarsi come può e ciò vuol dire essere sfruttato. E a soffrire maggiormente sono le persone meno giovani dei nostri territori, perchè se i ragazzi sono costretti a partire, gli adulti sono costretti a rimanere, talvolta senza alcun tipo di assistenza anche dal punto di vista sanitario. Sappiamo bene che qui – prosegue  Vittoria Morrone, attivista del movimento La Base – l’assistenza agli anziani, è affidata per lo più ai privati e in provincia di Cosenza sono decine le cliniche private che spesso, al loro interno, hanno lavoratori sfruttati e malpagati. Un cane che si morde la coda».

Le prossime attività de La Base

«Stiamo ragionando molto – conclude – sul creare una piattaforma per mettere in contatto i percettori di reddito e chi pensa che questa sia un’arma importante contro lo sfruttamento in questo paese. Presto queste persone non riceveranno più alcun sussidio e questo ci mette di fronte ad un problema di forte povertà in questa città. Dare la possibilità a tutti di condurre una vita dignitosa dovrebbe stare a cuore a tutti».

- Pubblicità Sky-

Social

80,052FansMi piace
3,585FollowerSegui
2,768FollowerSegui
2,040IscrittiIscriviti

Categorie

Correlati

Giornate FAI di Primavera all’Unical: ecco i luoghi aperti da visitare...

RENDE (CS) - In occasione della XXXII edizione delle Giornate FAI di Primavera, che si svolgerà su tutto il territorio nazionale sabato 23 e...

Cosenza: Onco Med lascia il centro storico, troppe aggressioni e danni

COSENZA - Rabbia e rassegnazione nelle parole di Francesca Caruso, presidente dell'associazione Onco Med che ad ottobre del 2019 inaugurò l'ambulatorio, uno studio medico...

Cosenza, non solo stand alla Fiera di San Giuseppe: tradizione, musica...

COSENZA - Iniziative collaterali e legate alla tradizione per impreziosire il tradizionale appuntamento della Fiera di San Giuseppe che sta per aprire i battenti....

Cosenza: casi di truffa sul ‘nuovo’ bancomat, diverse le vittime e...

COSENZA - Negli ultimi giorni in città, sono state diverse le denunce ai carabinieri, da parte di correntisti che hanno visto sparire dai propri...

Cosenza: 22 nuovi bus Amaco fermi in un piazzale, mentre in...

COSENZA - In città circolano autobus dell'azienda Amaco vecchi, alcuni danneggiati, altri che vanno in avaria, ed entrano ed escono dalle officine. Alcuni ad...

“Donne, violenza e ‘ndrangheta”, a Rende il fratello di Maria Chindamo...

RENDE - Lea Garofalo, Simona Napoli, Maria Concetta Cacciola, Giuseppina Pesce, Denise Cosco, Barbara Corvi e Maria Chindamo. Donne che hanno provato ad alzare...