COSENZA – Il Questore di Cosenza, Michele Maria Spina, ha disposto una nuova serie di controlli nell’area dell‘autostazione di Cosenza, in via delle Medaglie d’Oro, assoggettata da diverso tempo a episodi di microcriminalità e spaccio che preoccupano sempre più gli abitanti della zona. Il servizio di controllo si protrarrà per altri due mesi con la possibilità di un prolungamento. Lo stesso Questore Spina, in occasione del suo insediamento, aveva annunciato tolleranza zero contro gli episodi di criminalità in città e provincia, con la riconquista degli spazi da parte dei cittadini.
“Il nostro lavoro – aveva detto Spina – è quello di liberare questi spazi affichè la società civile li utilizzi e li destini ad attività lecite. Mi sforzerò ogni giorno sugli spazi da poter liberare“. Sul posto, per svolgere l’attività di controllo, stanno operando gli uomini della Polizia Provinciale, gli agenti della Polizia Municipale di Cosenza e la radiomobile dell’Arma dei Carabinieri. Le forze armate stanno effettuando controlli a tappeto, posti di blocco alle autovetture e attente ispezioni personali.
Il gruppo consiliare BRS – Cosenza Cresce Insieme ha ringraziato il nuovo questore di Cosenza «per la sensibilità e prontezza rispetto alle numerose segnalazioni effettuate dai residenti, commercianti e avventori della zona dell’autostazione, a Cosenza e sempre rilanciate dal nostro gruppo in ogni contesto istituzionale e mediatico, onde siano predisposti maggiori controlli e posti di blocco nella zona, da parte delle autorità competenti. Sicurezza e decoro della città devon essere – hanno evidenziato Francesco Luberto Bianca Rende – una priorità che deve essere garantita come forma di primo riconoscimento dei diritti di cittadinanza, per un vivere armonioso e civile, prevenendo qualunque episodio di piccola e grande criminalità che induca le persone a non sentirsi adeguatamente protette nei luoghi scelti per le proprie esigenze di vita o di lavoro, arginando un fenomeno molto diffuso e rilevato anche nell’ultimo Rapporto Censis che lo definisce paura civica».