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Rende, via tutte le Pez “usate come discariche”. Al loro posto due grandi isole ecologiche

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Rende, via tutte le Pez “usate come discariche”. Al loro posto due grandi isole ecologiche

Il Sindaco Manna “usate come discariche. Segno che i cittadini non ne hanno colto e apprezzato il ruolo, il vantaggio e l’utilità. In ogni condominio al posto dei mastelli ci saranno i carrellati”

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RENDE – Chiedere a Marcello Manna, sindaco di Rende, se la città che amministra senza soluzione di continuità da quasi un decennio sia una città pulita, significa avere la seguente perentoria risposta: “Assolutamente sì”. Preso atto di tale limpida e specchiata consapevolezza, sappiate che tutto quello che vi capiterà d’incontrare per strada è solo e soltanto colpa d’una dilagante e strisciante inciviltà collettiva. “C’è ancora gente che butta il sacchetto d’immondizia dal finestrino dell’auto – si tormenta il sindaco Manna – è questa la battaglia che dobbiamo combattere e vincere”. E state pur certi che, dove non arrivano democrazia e rispetto delle regole, ci pensano le maniere forti. “Le Guardie ambientali municipali hanno iniziato a comminare multe salatissime da diverse centinaia di euro – ammonisce il sindaco Manna – vediamo se, toccati nel portafoglio, ci penseranno due volte prima di cimentarsi nell’ indiscriminato e selvaggio abbandono dei rifiuti per strada”.

Postazioni ecologiche zonali, il triste epilogo

Abbiamo più volte evidenziato il grande problema delle Pez, tra strutture sorte, quelle completate e mai aperte e quelle che funzionano ma vengono sistematicamente vandalizzate dagli incivili.  Sulla pagina Facebook di Calabra Maceri è ancora presente un vecchio post. “Che cosa sono le PEZ? Il nuovo Piano di raccolta differenziata porta a porta del Comune di Rende – si legge nel comunicato messo in rete il 24 agosto 2017 – prevede l’implementazione sul territorio di postazioni ecologiche zonali, riservate ai solo cittadini abilitati, videosorvegliate e complementari al servizio di ritiro domiciliare. Le PEZ – continua il post di Calabra Maceri – sono da considerarsi uno strumento utilissimo e funzionale allo stile di vita caotico e frenetico dei nostri cittadini, in caso di partenza ci consentono di disfarci dei vari rifiuti scomodi da tenere in casa. Tuttavia – ammoniva l’ultimo rigo del post – non devono assolutamente essere considerate un metodo alternativo di conferimento”. Correva, come dicevamo, l’anno 2017 e le cose, nella realtà, sono andate diversamente.

“Usate male e diventate vere e proprie discariche”

“Le PEZ – si rammarica il sindaco Manna – sono diventate delle vere e proprie discariche, segno che i cittadini non ne hanno colto e apprezzato il ruolo, il vantaggio  e l’utilità. Il Comune onestamente non ha la capacità finanziaria di delegare la sorveglianza ad addetti che stazionino presso ognuna di esse”. E quindi? “Presto, anzi prestissimo – annuncia al nostro giornale il sindaco Manna – verranno smantellate e diventeranno un lontano ricordo”.

“Sorgeranno due grandi isole ecologiche videosorvegliate”

In cambio, a cosa state pensando?  “L’idea è quella di realizzare soltanto due grandi isole ecologiche videosorvegliate e controllate da personale specializzato”. Ci dica qualcosa in più, allora. “La prima isola ecologica – spiega il sindaco Manna – sorgerà a Contrada Lecco, nei pressi dello stabilimento di Calabra Maceri e la seconda nella zona industriale di Contrada Cutura. Sindaco (proviamo a ribattere) ma non può mica pretendere che un cittadino carichi in auto i rifiuti e si avventuri fino a una delle due zone industriali di Rende! “Vede – controbatte Manna – la questione non va posta in questi termini”. Ci faccia capire. “All’isola ecologica si andrà soltanto per le emergenze. Ho fatto una festa oppure ho saltato il giorno della differenziata? Bene, metto in macchina la spazzatura e raggiungo l’isola ecologica” . A proposito di raccolta differenziata, domandiamo, cos’è questa storia che state per togliere i mastelli per sostituirli con i cassonetti? “Attenzione – precisa il primo cittadino – si tratta di carrellati e ogni condominio avrà i propri, così la finiamo con i lamenti su dove posizionare i mastelli, meglio fuori o meglio dentro…”.

Ecodistretto, il sogno proibito

Qualunque sia il metodo di raccolta dei rifiuti, resta il problema dello smaltimento. “Fin quando non saremo in grado di dotarci di un Ecodistretto continueremo a spendere trecento euro per ogni tonnellata di spazzatura che spediamo all’estero – puntualizza Manna. Tre anni fa, l’Assemblea dei sindaci dell’ATO alzò bandiera bianca e disse alla Regione di nominare un commissario cui dare pieni poteri in merito all’individuazione di un sito. Di potenziali aree ne furono individuate ben otto, ma la svolta che aspettavamo non è mai arrivata”.

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