RENDE – L’accoglienza tra la maestosità del territorio silano non avrà lasciato indifferenti gli assaggiatori internazionali arrivati in Calabria per il Concours Mondial de Bruxelles. Ieri la cerimonia di benvenuto alla prestigiosa “carovana” del concorso, iniziato ufficialmente oggi a Rende che andrà avanti fino a domenica 22 maggio. Sono 310 i professionisti degustatori arrivati da ben 45 nazioni.
Un’ottima occasione per l’organizzazione del premio e per la Regione Calabria che, grazie a un intenso programma di intrattenimento, conduce le delegazioni di assaggiatori in un vero e proprio viaggio alla scoperta della Calabria. Gli ospiti internazionali potranno godere anche di degustazioni enogastronomiche, visite guidate tra dimore storiche e luoghi incantevoli, dalla montagna al mare, passando per le città. A Rende, stamattina si è aperta ufficialmente la gara per decretare i vini più buoni, con l’inaugurazione istituzionale e il taglio del nastro al Palazzetto dello sport.
In gara 7.376 i vini internazionali, di cui 5.083 rossi e 2.293 bianchi, provenienti da oltre 40 Paesi. L’Italia è al secondo posto con 1.396 iscritti, dopo la Francia (1.645) e prima della Spagna (1.368). La Calabria partecipa con 143 etichette. Importante anche la partecipazione di Sicilia (202 etichette in gara), Toscana (186), Puglia (185) e Veneto (105).
Il sindaco Marcello Manna stamattina nell’accogliere sommelier, buyers e giornalisti ha sottolineato: “La Calabria ha tanti tesori nascosti che debbono essere scoperti e valorizzati. Abbiamo un patrimonio identitario, naturale e culturale tra i più belli al mondo. Occasioni preziose come questa possono essere per l’intero territorio calabrese, una vetrina internazionale che, ne siamo certi, sarà utile non solo per conoscere altri paesi, ma anche per valorizzare il nostro patrimonio enologico e turistico”. La Calabria, al quarto posto davanti al Veneto tra le regioni che hanno presentato i propri vini al Concours: “saprà dimostrare come i nostri vitigni – ha concluso il primo cittadino di Rende – possano parlare del territorio, rappresentare la nostra storia e cultura millenaria”.