RENDE – Promuovere la conoscenza delle tradizioni, della cultura e della storia del territorio in cui viviamo. E’ l’obiettivo dell’iniziativa promossa da VAS per domani, sabato 9 aprile che propone una visita ai musei di Rende. Dopo il ritrovo alle ore 17 al Santuario di Costantinopoli si inizierà con il MAON, Museo dell’Arte dell’Otto e Novecento, che è l’unico museo con raccolte stabili degli artisti nati in Calabria del XIX e XX secolo come U.Boccioni, A.Marasco, A.Savelli, M.Rotella e tanti altri.
Nel centro storico di Rende, nell’antico Palazzo Zagarese, è allestito poi il Museo Civico cittadino sin dal 1980, realizzato con la consulenza di R. Lombardi Satriani. I locali stessi sono degni di nota, trattandosi di un importante edificio della storia rendese. Oggi il Museo Civico di Rende è suddiviso in due sezioni, quella Folcloristica e quella Pittorica.
L’area dedicata alla cultura popolare contiene circa 3.000 reperti distribuiti in 9 sottosezioni tematiche allestite in altrettante sale: in esse sono ricostruiti i luoghi-simbolo della vita di un tempo, dalle stanze da letto ai laboratori tessili, dalle botteghe artigiane alle case dei pastori. Molti anche i documenti fotografici e testuali del mondo contadino oltre alla collezione di costumi tradizionali: una particolare attenzione è prestata alla cultura degli albanesi e dei grecanici di Calabria.
La sezione dedicata all’arte moderna e contemporanea, intitolata al pittore rendese Achille Capizzano, raccoglie dipinti di vari artisti di grande nome. Una prima sottosezione è dedicata ad autori nativi dell’Italia Meridionale tra il Quattrocento e l’Ottocento, dove trovano posto artisti come Mattia Preti,Pascaletti e Santanna. La seconda sottosezione ospita invece tele di pittori italiani contemporanei, da Carrà a De Chirico, da Sironi a Renato Guttuso.
All’interno del Museo Civico di Rende si trova l’Accademia D’Arte Liutaia Calabrese, inaugurata nel 2016. Al suo interno è presente il Laboratorio del maestro liutaio Emilio Natalizio, adibito alla produzione ed al restauro di strumenti a corde artigianali. Infine tappa al Museo Bilotti Ruggi D’Aragona, che acquisisce, conserva, espone e interpreta opere d’arte e design che rappresentano diverse culture contemporanee. Educa e ispira artisti, designer, studenti, studiosi e visitatori attraverso mostre, eventi e pubblicazioni.