RENDE (CS) – Il sindaco Manna istiuisca un apposito fondo nel quale versare le indennità. A chiederlo sono i rappresentanti dell’Italia dei Valori che hanno inviato una lettera al primo cittadino di Rende, al presidente del Consiglio comunale Morrone e alla Giunta comunale per chiedere di procedere alla ‘rinuncia volontaria degli aumenti delle indennità mensili di funzione degli amministratori pubblici’. Indennità che sono state inserite nella Legge di Bilancio 2022 e che i Comuni hanno solo recepito.
Secondo il coordinatore regionale Francesco Molinari e i coordinatori provinciale Giovanni Provenzano e Antonio Sanvito, di Rende, gli amministratori di Rende percepivano, prima della nuova Legge di Bilancio 2022, indennità di funzioni, già dignitose e da qui parte la proposta di rinuncia volontaria alle nuove indennità mensili di funzione degli amministratori pubblici. Italia dei Valori chiede pertanto di procedere alla rinuncia volontaria degli aumenti delle indennità mensili di funzione degli amministratori pubblici aumentate in maniera importante ex art. 1:
– comma 583, lettera e) a decorrere dal 2024, l’indennità di funzione dei sindaci dei comuni con popolazione da 30.001 a 50.000 abitanti sarà parametrata al 35% del trattamento economico complessivo dei presidenti delle regioni, pari, quest’ultimo, ad € 13.800,00;
– comma 584, in sede di prima applicazione l’indennità di funzione di cui al comma 583 è adeguata al 45 per cento nell’anno 2022 e al 68 per cento nell’anno 2023 delle misure indicate al medesimo comma 583. A decorrere dall’anno 2022 la predetta indennità può essere altresì corrisposta nelle integrali misure di cui al comma 583 nel rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio;
– comma 585, le indennità di funzione da corrispondere ai vicesindaci, agli assessori ed ai presidenti dei consigli comunali sono adeguate alle indennità di funzione dei corrispondenti sindaci come incrementate per effetto di quanto previsto dai commi 583 e 584, con l’applicazione delle percentuali previste per le medesime finalità dal regolamento di cui al decreto del Ministro dell’interno 4 aprile 2000, n. 119.
“Non solo; l’attuale amministrazione comunale, suo malgrado, ha dovuto fronteggiare in questi anni uno stato di predissesto che, complice la grave crisi sanitaria e conseguente recessione economica, ha determinato inevitabilmente disfunzioni, soprattutto, a discapito dei servizi essenziali quali ad esempio gli asili nido, servizi sociali e welfare in generale, andando ad incidere fortemente sulle famiglie e sulle attività commerciali”.
“Italia dei Valori chiede, in ragione delle difficoltà che già i cittadini affrontano da tempo, che gli amministratori diano un segnale di partecipazione a tali sacrifici rinunciando a percepire, almeno sino a quando perdurerà lo stato di predissesto finanziario, gli aumenti delle indennità mensili, per come determinati dalla nuova legge di bilancio, versando tali somme in un autonomo e ben specifico fondo Welfare, mediante il quale si potranno attivare tutte quelle politiche a sostegno dei servizi essenziali”.