RENDE – Sono giorni di apprensione per i familiari di F.C., il 33enne che si è dato fuoco lunedì mattina davanti la caserma dei carabinieri di Rende. In pochi giorni la famiglia del giovane docente è stata letteralmente stravolta e travolta, non solo dal dolore e dalla disperazione, ma anche dalle vergognose dichiarazioni e illazioni che continuano a circolare senza alcun fondamento sui social, anche su alcune chat di Telegram e Youtube, sul conto del povero ragazzo, diventato a sua insaputa un idolo per negazionisti, no vax e complottisti, ma che ha compiuto un gesto estremo del quale neanche i familiari riescono a capacitarsi e a comprenderne le motivazioni. Secondo quanto raccontato alla nostra redazione dall’avvocato Ines Perri, che tutela la famiglia, dalle deliranti dichiarazioni di ieri a Rende di Antonio Pappalardo, leader di “Fronte di liberazione nazionale”, fino ai due video realizzati da altrettanti soggetti che parlano della “morte del giovane tenuta nascosta” o addirittura del fatto che il suo gesto sia stato a sua volta un ‘falso’, gridando al complotto, sono – dichiara l’avvocato – vergognose e aberranti“.
Dichiarazioni ignobili, ustioni sull’80% del corpo
“Il docente è ancora vivo – prosegue l’avvocato Perri – e le sue condizioni sono stazionarie anche se ancora gravi. E’ ricoverato e tenuto in coma farmacologico all’ospedale Cardarelli di Napoli e se non fosse chiaro, anche alla luce delle riprovevoli immagini scattate nell’ambulanza e nel pronto soccorso dell’ospedale di Cosenza e fatte circolare in maniera ignobile, ha riportato ustioni sull’80% del corpo. Pertanto non riesco a capacitarmi di come si possa dubitare persino di questo e delle conseguenze che sono purtroppo vive e visibili sul suo corpo”.
Gesto sconosciuto anche alla famiglia
Rispetto alle vere ragioni che hanno portato F.C. a darsi fuoco, sulle quali addirittura Pappalardo ieri, e i suoi simpatizzanti hanno inscenato una manifestazione “non li conosce neanche la famiglia. Di certo, torno nuovamente e categoricamente a smentire, che si tratta di un gesto dimostrativo legato al lavoro, alla vaccinazione o a qualsiasi altro tipo di dimostrazione. Il docente, infatti, – ribadisce ancora una volta l’avv. Perri – è regolarmente vaccinato (altrimenti non sarebbe stato in servizio a scuola), lavora ed è regolarmente impiegato in un istituto scolastico di Milano. Doveva partire quel pomeriggio dopo aver trascorso il fine settimana insieme alla mamma che da qualche anno, dopo la scomparsa del marito, si è trasferita a Rende, prima per stare vicino al figlio durante gli studi e anche per stare vicino alla sorella. La famiglia di F.C. originaria di Pallagorio (Kr), è stimata e amata, così come il giovane, apprezzato docente a Milano, anche dai suoi colleghi e dal dirigente scolastico. Lunedì sarebbe uscito di casa senza mostrare alcun turbamento o stranezza. Una giornata del tutto normale – spiega l’avvocato – ed è per questo che nessuno riesce a capacitarsi di quanto accaduto”. Di certo qualcosa avrà scatenato in lui l’intenzione di compiere l’insano gesto ma neanche i suoi familiari più stretti sono riusciti a capire. Spesso infatti, nella mente di chi arriva a compiere gesti simili, possono essere tante e diverse le motivazioni che risiedono solo nel cuore di chi le compie e nessuno – sottolinea l’avvocato – deve e può arrogarsi il diritto di dare risposte in tal senso”.
Basta speculazioni e illazioni, scenda il silenzio
“Vorrei che tutte queste elucubrazioni mentali da parte di persone che stanno solo speculando e facendosi pubblicità sul tragico gesto finissero. La smettessero di divulgare false notizie e lasciassero per il momento in pace la famiglia, gli amici e i conoscenti di questo povero ragazzo che ha davanti a sé, un percorso medico e psicologico durissimo da affrontare. E’ il caso che la follia di certi soggetti venga messa a tacere. Le cose che sto sentendo in questi giorni sono solo illazioni vergognose e prive di ogni fondamento”.