RENDE – Ha chiamato a raccolta la stampa per il pomeriggio all’Hotel President di Rende, Mario Oliverio, ex presidente Dem della Regione, che alle consultazioni regionali si è fermato ad un misero 1,7%. Una sconfitta pesante che ha commentato con profonda amarezza. Ad urne chiuse, con poco più di 13 mila voti ottenuti, l’ex presidente della Regione attribuisce il risultato in particolare alla profonda spaccatura interna al centrosinistra. Mario Oliverio auspica che da questo momento in poi possa aprirsi una discussione interna per arrivare all’inclusione coinvolgendo i territori.
Quello ottenuto, lo ha definito un «risultato deludente e inferiore alle aspettative. L’assenza di convergenza nel Pd ha portato alla formazione di una nostra lista. Con Tansi nel partito, la candidata ha ottenuto un punteggio inferiore rispetto a quanto ottenuto da Callipo. Siamo stati facili profeti quando abbiamo richiamato il Pd ad una riflessione ed una correzione radicale di impostazione». Poi passa all’attacco e cita Gratteri quando dice di non votare chi promette posti e lavoro «gli assessorati regionali – sottolinea Oliverio sono stati trasformati in bancomat». In particolare poi si riferisce a chi «da 6mila preferenze è passato in poco più di un anno a 21mila utilizzando l’esercizio delle fuzioni di un assessorato. Credo che una riflessione vada fatta. Ma è solo un esempio – conclude – perchè ci sono altri candidati che, seppur con motivazioni diverse, esprimono un’impostazione che è più protesa allo scambio che al consenso alla proposta».