RENDE – Era una corsa a due tra l’avvocato e attuale Sindaco di Rende Marcello Manna (che ricopre già la carica di Presidente dell’ATO 1 Cosenza e dell’AIC) e Vittorio Scerbo, sindaco di Marcellinara per la scelta del nuovo presidente di Anci Calabria, che dovrà condurre l’Associazione dei comuni calabresi al rinnovo di tutti gli organi, previsto per novembre 2022. Al Parco Acquatico di Rende si è svolta oggi l’assemblea regionale che alla fine ha eletto il suo nuovo presidente a seguito delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’ex Presidente dell’associazione dei comuni Gianluca Callipo (poi prosciolto) che si era dimesso. Manna è stato eletto 66 voti a favore contro i 26 raccolti da Scerbo.
Serve un’Anci ambiziosa e vogliamo realizzare i programmi
“Vogliamo un’Anci ambiziosa che non può intervenire soltanto nelle emergenze, ma deve avere un ruolo determinante nel costruire il futuro della nostra terra”, le sue prime parole da presidente. “Bisogna porre la Calabria – ha aggiunto – come problema nazionale: vogliamo cominciare a camminare con le nostre gambe, vogliamo realizzare i programmi che ci siamo posti e se non ci pensa la Regione, ci penseremo noi sindaci, ci penserà l’Anci a rilanciare la Calabria. Deve finire il tempo dei commissariamenti e l’Anci può e deve pungolare la regione sui grandi temi, indirizzare verso la risoluzione delle criticità che ci attanagliano. Siamo chiamati a dare l’esempio di integrità, tenacia che spingono ogni giorno noi sindaci a lavorare a mani nude per i nostri territori. Bisogna creare le condizioni necessarie a supportare i singoli comuni e in questo Anci ha un peso politico che deve recitare e avere”. “Tanti – ha concluso Manna – i temi su cui intervenire: dai servizi essenziali, passando per il recovery fund, alle riforme sul sociale, al rilancio dell’economia e del turismo, Anci deve essere punto di riferimento per progettare un modo nuovo d’intervento per i nostri territori creando collegamenti tra noi sindaci, sostenerci per dare risposte alle nostre comunità, per rilanciare la nostra regione”.
Alla votazione 92 sindaci su 185 aventi diritto
Alla votazione hanno partecipato 92 sindaci di tutta la Regione (su 185 aventi diritto al voto) su un totale di 408 comuni calabresi. La norma, infatti, prevede che gli Enti con morosità pregressa, non avevano diritto al voto come quota associativa. Dibattito acceso dove non sono mancati anche momenti di accesa discussione, sul rischio commissariamento e quando il Sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, aveva chiesto il rinvio del voto richiamando una mozione. Rinvio chiesto anche dai dirigenti nazionali del Pd e di Forza Italia. Il notaio non ha accettato la richiesta perchè la mozione doveva pervenire in forma scritta. Nella discussione sono intervenuti tra gli altri anche il Presidente della Provincia di Cosenza e sindaco di Serra D’Aiello Franco Iacucci, quello di Cerisano Lucio Di Gioia, quello di Corigliano-Rossano Falvio Stasi con un dibattito accesso dove la maggioranza dei sindaci ha chiesto di effettuate le elezioni.
Manna ha evidenziato come con Gianluca Callipo era stato già presentato “un progetto di modifica della legge che disciplina la materia per rendere più democratico un istituto che ha caratteristiche squisitamente inquisitorie. Quella iniziativa dovrà essere ripresa anche con il necessario supporto di Anci Nazionale. Altro tema affrontato le emergenze e la crisi finanziaria che interessa quasi tutti i comuni. Il 50% hanno una procedura di riequilibrio o sono in regime di dissesto. Situazione aggravata dalla proroga del blocco della riscossione coattiva dei tributi fino al primo settembre. L’indebitamento per i comuni calabresi diventa la regola e occorre invertire questa tendenza chiedendo l’azzeramento dei debiti dei comuni in dissesto e predissesto”.