COSENZA – Ad aprile 2021, i nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC) sono stati 1,1 milioni, mentre i percettori di Pensione di Cittadinanza (PdC) sono stati 109mila, per un totale di 1,2 milioni di nuclei, pari a 2,8 milioni di persone coinvolte. Rispetto al mese di aprile 2020, si riscontra incremento del +14% di nuclei percettori interessati, mentre rispetto al mese di marzo 2021 si rileva una variazione minima. In relazione al primo quadrimestre del 2021, sono 1,6 milioni i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità tra reddito e pensione e pari a 3,5 milioni di beneficiari.
Due percettori su tre sono nel Mezzogiorno
Tra le famiglie che hanno percepito il reddito o la pensione di cittadinanza ad aprile, due su tre risiedevano nel Sud o nelle Isole: è quanto emerge dalle tabelle Inps su Reddito e pensione di cittadinanza secondo le quali il Nord con 254.785 famiglie ha avuto il 20,88% dei beneficiari, il Centro con 182,630 famiglie ha avuto il 14,97% dei beneficiari e il Mezzogiorno con 782.797 famiglie ha avuto il 64,15% dei beneficiari. Gli importi ricevuti dalle famiglie del Sud sono mediamente più alti anche a causa del maggior numero dei componenti con 590 euro ad aprile a fronte dei 483 medi del Nord (516 al Centro) e i 557 della media sull’intero territorio nazionale. La regione con il maggior numero di persone coinvolte è la Campania con 692mila individui, seguita dalla Sicilia con 556mila, dalla Puglia con 265mila e dal Lazio con 240mila. I nuclei con minori sono 410mila, mentre i nuclei con disabili sono 208mila. L’importo medio erogato a livello nazionale è di 557 euro, con una media di 586 euro per il RdC e di 266 euro per la PdC. L’86,1% delle prestazioni è erogato a cittadini italiani, il 9,2% a cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno, il 4% a cittadini europei e lo 0,7% a familiari di tutti i casi precedenti.
In Calabria 83.440 nuclei e importo medio di 547 euro
Per quanto riguarda la Calabria, da gennaio ad aprile 2021 sono state coinvolte poco più di 37.796 persone (+5,7%) per un totale di 83.440 nuclei familiari che percepiscono il reddito o la pensione di cittadinanza con una platea complessiva di 191.226 persone interessate. L’importo medio del reddito di cittadinanza è di circa 547 euro a nucleo familiare, mentre per la pensione di cittadinanza (che interessa 5.604 nuclei familiari calabresi e poco più di 6.600 persone) si scende ad una cifra di 286,19 euro. Ad aprile 2021 sono 2.888 i nuclei familiari revocati dal diritto del reddito, mentre sono 9.271 quelli a cui è invece decaduto.
Cosenza la provincia con più percettori
Per quanto riguarda le singole province, ad aprile 2021 è la provincia di Cosenza quella con il maggior numero di percettori di reddito e pensione di cittadinanza. Sono 29.802 i nuclei familiari coinvolti nel cosentino (27.712 con reddito con un importo medio di 563,14 ero e 2.090 con la pensione di cittadinanza con un importo medio di 298,59 euro) per un totale di 65.990 persone interessate ed un importo medio è di 544,59 euro.
A Reggio Calabria l’importo medio più alto
In provincia di Catanzaro 15.048 nuclei familiari interessati e 34.256 persone coinvolte per un importo medio di 549,46 euro. In quella di Reggio Calabria i nuclei beneficiari del reddito e pensione sono 22.682 (53.845 le persone coinvolte) ed un importo medio del reddito di 554.83 mentre i numeri sono decisamente più bassi nelle altre due province. In quella di Crotone si scede a 10.110 nuclei familiari coinvolti per un totale di 24,130 persone ed un importo medio di 552,09 euro. Infine a Vibo Valentia sono 5.798 i nuclei che percepiscono un reddito o una pensione di cittadinanza con il coinvolgimento di 13.015 persone ed una cifra media di 521,08.
REM, domande definite entro il 15 giugno
Le domande per il Reddito di emergenza (Rem) presentate entro il 30 aprile dai nuclei familiari aventi al proprio interno ex percettori di nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) o indennità di disoccupazione mensile (Discoll) saranno definite entro il 15 giugno. Lo riferisce l’istituto di previdenza sociale. L’avviso di esclusione, inviato nei giorni scorsi dall’Inps tramite messaggio sms a questa categoria di richiedenti, è da intendersi riferito alla sola carenza dei requisiti di accesso alla prestazione previsti dall’art. 12, comma 1, del decreto legge n. 41/2021. Pertanto, ciò non esclude il successivo accoglimento delle domande.