Ionio
Al via i nuovi lavori sulla statale 106. Stasi: «Passo importante ma servono opere di compensazione»
L’adeguamento stradale riguarda il tratto che va dallo svicolo della statale da Corigliano ovest a Sibari, lungo un tracciato di circa 16 chilometri. Il sindaco chiede che venga anche riaperto il dibattito sull’alta velocità
CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Al via nuovi lavori, in provincia di Cosenza, per le opere che rientrano nel progetto di costruzione e ammodernamento della strada statale 106 Jonica, principale asse della dorsale ionica Taranto – Reggio Calabria. L’intervento riguarda in particolare l’adeguamento stradale del tratto che va dallo svicolo della statale da Corigliano ovest a Sibari, lungo un tracciato di circa 16 chilometri.
Il progetto include la realizzazione di 15 viadotti e 2 cavalcavia. Il tracciato è infatti caratterizzato dalla presenza di numerose opere di scavalco, con estensione tra i 270 e i 760 metri. La durata dell’intervento è stimata in circa tre anni e mezzo dall’inizio dei lavori (1.375 giorni).
Strategica nell’ambito di questo progetto, sarà la realizzazione di una nuova bretella di collegamento in corrispondenza dello svincolo di “Corigliano Ovest” che interessa sia la direttrice a monte che quella a mare, consentendo così di riconnettere il centro abitato, la SS106 esistente ed il porto marittimo, ora inserito in un vasto piano di sviluppo e potenziamento regionale delle autorità portuali.
Nell’affidamento è compresa la progettazione e l’esecuzione dei lavori, e dei servizi di monitoraggio ambientale ante e in corso d’opera, di monitoraggio geotecnico e strutturale ante e in corso d’opera e di bonifica ordigni bellici. Ad aggiudicarsi l’appalto del nuovo lotto di lavori, affidato da Anas, il Consorzio Eteria, insieme a Cimolai.
Nuovi lavori sulla SS Jonica, Stasi: “L’abbiamo richiesta con forza”
“L’aggiudicazione dei due lotti della Sibari-Coserie rappresenta un passo importante nel percorso di infra-strutturazione del territorio” questo primissimo commento del sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi.
“Ricordo brevemente come tale percorso sia nato il 5 luglio 2019 nel corso del primo incontro tra ANAS e Comune di Corigliano-Rossano, durante il quale abbiamo richiesto con forza la ripresa della progettazione di una arteria a 4 corsie piuttosto della messa in sicurezza del tracciato esistente, interrompendo un silenzio istituzionale sul tema che durava da decenni” ha aggiunto Stasi.
“Un percorso che – dopo un importante impulso generato nel 2021 con la visita del sottosegretario Cancelleri in Consiglio Comunale – si è impantanato per circa un anno a causa della mancata volontà da parte di ANAS, ed in particolare dell’ex Commissario Straordinario Simonini, di mitigare l’impatto urbanistico ed ambientale del progetto, come richiesto dal Comune”.
“Grazie alla caparbietà con la quale è stata condotta quella vertenza, – ha ricordato il primo cittadino – nel 2023 il progetto totalmente “in rilevato” da 350 milioni di euro presentato nel 2021 è diventato il progetto attuale che prevede 1,4 km in meno, attraversamenti urbani integrati e non in rilevato, uno svincolo a nord del Coriglianeto ed una serie di opere di mitigazione dell’impatto importanti per la città: un progetto da oltre 1 miliardo di euro, un compromesso accettabile tra servizio ed impatto”.
Stasi ricorda l’importanza delle opere di compensazione
“Aggiudicato l’appalto integrato è necessario riprendere il percorso delle opere complementari che, secondo gli accordi da ANAS, Comune e Regione Calabria, devono essere realizzate insieme alla strada. Si tratta di opere fondamentali per minimizzare l’impatto di una nuova arteria che attraversa il territorio, attraverso il potenziamento dell’integrazione stradale: l’attraversamento sul torrente Cino, l’attraversamento sul Nubrica, l’attraversamento di Gammicella, la rotatoria di Boscarello che crea un asse trasversale Schiavonea-Centro Storico, la rotatoria di Fabrizio che mette in sicurezza un accesso inadeguato per una località importante e popolosa, la rotatoria di Toscano-Ioele che si integra con la litoranea. Sia chiaro: l’Amministrazione Comunale non intende rinunciare a nessuna di queste opere”.
“Ma questa opera rappresenta solo una parte della necessaria infrastrutturazione dell’area nord della Calabria. Sono estremamente fiducioso sul percorso di interlocuzione avviato con il nuovo Commissario dell’Autorità di Sistema Portuale, Paolo Piacenza, per una nuova e coraggiosa pianificazione per il nostro porto. – aggiunge Stasi – Resta però il nodo ferroviario. Alla luce della bocciatura della delibera CIPESS sul Ponte, si riapra la discussione sull’Alta Velocità in Calabria ed in particolare sull’unico percorso sostenibile possibile: quello del nodo di Tarsia. Il Governo ha tagliato senza alcuna giustificazione, nel silenzio della Giunta Regionale e coprendosi dietro i propri manager di RFI, quasi 10 miliardi di euro di fondo complementare al PNRR per la nostra Alta Velocità”.
“Non si confonda questa opera inderogabile con altre, seppur utili, connessioni ferroviarie: si tratta del tentativo di perdere altri decenni, ricominciando daccapo e lasciando la Calabria all’abbandono. Sono stati già spesi 35 milioni di euro per la progettazione del tracciato interno dell’Alta Velocità, – conclude – messo da parte con pretesti tecnico-progettuali ridicoli: si riparta da questo”.
Social