LONGOBUCCO (CS) – Fra pochi giorni saranno trascorsi tre mesi dal crollo del ponte sul fiume Trionto e la situazione resta ancora ferma. Il crollo ha, di fatto, isolato la popolazione di Longobucco, costretta a ricorrere a strade secondarie e non facilmente percorribili per raggiungere la costa ionica.
Una situazione che provoca importanti ripercussioni sotto diversi punti di vista, non solo quello economico, ma anche quello lavorativo, in prospettiva scolastica, e soprattutto sanitario. Un centro come Longobucco, già lontano da strutture sanitarie importanti, si trova ora a fare i conti con un peggioramento della situazione.
Da diverse settimane i cittadini chiedono la riapertura della prima parte della strada, ovvero il tratto fino al ponte crollato, che significherebbe una sostanziale riduzione dei tempi di percorrenza. Lo hanno fatto attraverso diverse manifestazioni di protesta, ma ancora la situazione resta ferma.
Dal Parlamento non sono arrivate buone notizie. Vittoria Baldino, parlamentare del Movimento Cinque Stelle, ha presentato un ordine del giorno chiedendo chiarezza su finanziamenti e sul cronoprogramma dei lavori per cercare di capire quelli che possono essere i tempi per la riapertura del tratto stradale. L’ordine del giorno, però, è stato respinto e per i pentastellati ciò si è tradotto in un mancato impegno del Governo a prendere impegni relativi ai lavori e alla riapertura. Occhi puntati ora a giovedì prossimo. Il 3 agosto alla cittadella regionale di Catanzaro dovrebbe svolgersi una riunione, voluta dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. I cittadini di Longobucco sperano di avere ora tempi certi sulla riapertura di un tratto stradale fondamentale per uscire dall’isolamento.
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