Cosenza
Operazione “Faenerator”, usura ed estorsione: Abbruzzese torna in libertà
Un giro di estorsione ed usura con prestiti di denaro che spaziavano dalle 100, 200 euro ai 30 mila euro, con interessi trimestrali al 17%, pari a 5 mila euro
COSENZA – “Faenerator”, usura ed estorsione a Cosenza, il Gip Branda ha rimesso in libertà Francesco Abbruzzese difeso dall’avvocato Roberta Amendola. L’uomo 55 anni residente a Cosenza, secondo l’accusa si sarebbe reso responsabile di plurime condotte di usura , protratte nel tempo, che alla luce dei precedenti avrebbero fatto ritenere necessaria l’applicazione della misura cautelare, nel caso specifico degli arresti domiciliari. La difesa di Abbruzzese ha presentato richiesta di sostituzione della misura cautelare, dietro patteggiamento, con pena sospesa.
Le indagini partite dalla denuncia di due gioiellieri
Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia presentata da due commercianti, titolari di una storica gioielleria del centro città, vittime di usura. Le attivita’ investigative hanno permesso di documentare una capillare rete di soggetti anche con precedenti specifici che, perfettamente aderenti al tessuto sociale cittadino, elargivano a privati e commercianti deboli ed in condizioni di grave disagio economico, prestiti a tassi usurari. Gli indagati, inseriti nel locale contesto criminale, non esitavano a fare ricorso a ripetute minacce e ad atti di violenza fisica pur di conseguire i proventi illeciti derivanti dalla restituzione delle somme lievitate in ragione degli interessi, che venivano applicati in percentuale esponenzialmente superiore a quelli soglia fissati dal vigente decreto ministeriale.
A finire in manette lo scorso 27 giugno furono Giuseppe De Rose 64 anni Cosenza, gravato da numerose condanne, nel caso specifico accusato di essere ricorso alle minacce per costringere la vittima alla restituzione del denaro prestato ad usura;
Leonardo Lucia, 64 anni Cosenza, per gli inquirenti sarebbe l’usuraio che ha posto in essere il maggior numero di condotte in danno di soggetti diversi, dimostrando spiccata capacità e particolare dedizione all’attività usuraia;
Salvatore Pati 67 anni, nato ad Amantea e residente a Cosenza, secondo le accuse ha posto in essere condotte connotate da particolare violenza per costringere la vittima ad eseguire i versamenti imposti
A domiciliari finirono Fernando Patitucci, 68 anni residente a Luzzi, Bartolomeo Bevilacqua 48 anni Cosenza, Pasquale Giudice 52 anni residente a Mendicino, Alessandro Morrone 46 anni originario di Cosenza, residente a Massafra (TA) ma domiciliato a via Popilia, Francesco Di Sanzo 38 anni originario di Castellanza (VA), residente a Massafra (TA), domiciliato a Rose, Francesco Abbruzzese 55 anni residente a Cosenza
Social