Lo scaffale
Liberandisdomini: la Calabria tra miseria, magia ed emigrazione
Premiato l’ultimo libro del giornalista di Limbadi Pantaleone Sergi in cui si narra di un paese immaginario distrutto da terremoto e delle ambizioni mafiose di Don Mimì
RENDE (CS) – Pantaleone Sergi con il suo romanzo “Liberandisdomini” edito da Pellegrini ha ottenuto il Premio letterario Amaro Silano 2018 per la narrativa. Il riconoscimento – giunto alla V edizione e la cui cerimonia di consegna si è svolta a Rende – è stato assegnato al libro di Sergi, ex aequo con il romanzo “Del sangue e del vino” di Ettore Castagna, edito da Rubbettino, dalla giuria presieduta dal prof. Vincenzo Ferraro. “Liberandisdomini – è scritto nella motivazione del premio – racconta un paese immaginario della Calabria a cavallo tra Ottocento e Novecento, destinato a scomparire nel terremoto del 1905. Mambrici è un paese isolato che assiste allo spopolamento per effetto dell’emigrazione nella ‘Merica’.
Al centro la figura del sindaco don Florindo appartenente alla classe nobiliare, attento a mantenere il controllo sociale ma aperto al nuovo con prudenza e soprattutto deciso a difendere il paese da don Mimì, mafioso che cerca un proprio riconoscimento. Mambrici condensa la storia di una Calabria dimenticata, funestata da calamità naturali, dalla miseria e dalle ingiustizie e percorsa da fermenti socialisti repressi sul nascere”. “Presente nel libro – è detto ancora nella motivazione – anche l’attenzione al magico, altro elemento della civiltà calabrese e il titolo del libro rinvia proprio all’invocazione di aiuto che la magara Mela pronuncia nei suoi sortilegi. Caratterizza Liberandisdomini l’attento lavoro sulla lingua molto ricca, a volte aulica, colta, a volte intessuta di termini inventati o dialettali, sempre originale”.
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