Area Urbana
Arresti, Spagnuolo: “Perchè a Catanzaro c’è la videosorveglianza e a Cosenza no?” (VIDEO)
Riguardo all’arresto dei fratelli De Grandis, il Procuratore: “si tratta di persone che si alzano la mattina e decidono di commettere reati. E’ una criminalità molto pericolosa”.
COSENZA – Si respirava soddisfazione, alla Procura di Cosenza per l’arresto di due rapinatori, i fratelli De Grandis, già fermati subito dopo la rapina ad una gioielleria nel centro di Cosenza, in cui rimase ferita la proprietaria, ma poi rilasciati per mancanza di gravi indizi. Adesso, dopo le prove del Dna, sono stati incastrati, insieme ad una loro sorella e ad un cosentino di origini magrebine, che sono destinatari di obbligo di firma e che avrebbero partecipato ad
alcuni dei loro numerosi colpi effettuati nell’area urbana cosentina. “Adesso abbiamo un quadro probatorio solido – ha detto il pm Antonio Tridico in conferenza stampa – anche perchè i carabinieri sono riusciti a mettere una microspia nella loro auto e abbiamo sentito come parlassero liberamente dei loro colpi, dando vere lezioni di criminalità”. I due, che non hanno neanche 30 anni, in un caso sarebbero anche ritornati, poco dopo un colpo, nello stesso negozio per prendere altro, accortisi che all’interno non c’erano telecamere. E più volte hanno utilizzato delle piccole cariche di esplosivo per far saltare le serrature di distributori automatici.
“Sono due soggetti pericolosi per la cittadinanza, perchè non professionisti e mossi dalla loro condizione di indigenza”. Lo ha detto il Colonnello Fabio Ottaviani, comandante provinciale dei carabinieri, in riferimento all’arresto di due fratelli per una serie di furti e rapine a Cosenza. Per il procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo, “è un tipo di criminalità molto pericolosa, che per raggiungere obiettivi anche modesti è disposta ad accollarsi rischi spaventosi. Si tratta di persone che si alzano la mattina e decidono di commettere reati, anche rapine di soli 100 euro – ha continuato Spagnuolo – e sono presenti in modo anarchico sul territorio. Domani c’è la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica – ha concluso Spagnuolo – e io farò una sola domanda: perchè a Catanzaro c’è la videosorveglianza e a Cosenza no?”
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