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Centro Accoglienza Migranti al Sybaris Hotel, Consiglio comunale di Cassano dice “No”

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Centro Accoglienza Migranti al Sybaris Hotel, Consiglio comunale di Cassano dice “No”

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Si è riunito in seduta straordinaria il consiglio comunale di Cassano All’Ionio, nel salone di rappresentanza “Gini Bloise”, e all’unanimità ha detto “No” alla destinazione d’uso del complesso turistico-ricettivo indicato come Sybaris Hotel.

 

CASSANO JONIO (CS) – Il Sybaris Hotel oggi è un bene confiscato dallo Stato alla criminalità organizzata, un simbolo di un impero gestito dai clan e l’intenzione dello stesso Stato è adesso quella di destinare la struttura a Centro di Accoglienza per Migranti. In verità negli ultimi tempi le prefetture stanno utilizzando le strutture alberghiere dismesse come luogo di accoglienza per i profughi e alcune decisioni e allocazioni hanno generato non poche polemiche, come Camigliatello e recentemente a Rende (Cs).

Decisioni spesso non comunicate alle amministrazioni comunali che le subiscono senza alcun preavviso e che stanno facendo la fortuna di chi aveva ‘chiuso’ bottega ma anche delle associazioni, molte delle quali nate ad hoc per questo tipo di progetti perchè finanziati dallo Stato per la gestione e conduzioni dei Centri d’accoglienza straordinari. Inoltre non si riesce a capire perchè questo tipo di strutture si voglia realizzarle nel cuore dei centri turistici, in una terra che a stento vive di questo e di poco altro.

L’atto deliberativo con il quale l’Assise comunale di Cassano si è opposta alla decisione di destinare l’imponente struttura ubicata lungo la Statale 106 a CAS è stato già trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri on.le Luca Lotti; al Ministro degli Interni; al sottosegretario del Ministero degli Interni On.le Domenico Manzione; al Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio; al Prefetto Umberto Postiglione, direttore dell’Agenzia Nazionale dei beni confiscati; al Prefetto Mario Morcone, capo dipartimento per le libertà civile e le immigrazioni del Ministero dell’Interno; e al Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao.

La riunione del civico consesso, è stata presieduta e coordinata da Luigi Garofalo il quale dopo una breve introduzione sul tema ha ceduto la parola al sindaco Gianni Papasso, il quale ha comunicato come nel corso di una recente riunione tenutasi presso la sede dell’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati di Reggio Calabria, è stato deciso di destinare la struttura del Sybaris Hotel, situato sulla costa di Sibari, nell’immediata adiacenza di strutture turistiche di primordine, che ospitano ogni anno migliaia di turisti italiani e stranieri, un bene confiscato alla delinquenza organizzata, a centro di accoglienza per immigrati.

Papasso, scongiurare l’attuazione di questo progetto

Tale decisione, ha riferito il primo cittadino, che va ad incidere sulla vita sociale ed economica della comunità locale, è stata assunta senza alcuna preventiva informazione e senza il coinvolgimento del comune di Cassano All’Ionio, dove il bene è ubicato.

papasso consiglio comunale

 

A seguire, il Prefetto di Cosenza ha avanzato una manifestazione di interesse per la definitiva destinazione del bene a centro di accoglienza per immigrati. Nel suo argomentare, il sindaco Papasso, ha riassunto le iniziative intraprese atte a scongiurare l’attuazione del progetto in questione, dopo essere venuto a conoscenza della questione, mediante contatti con il Prefetto Umberto Postiglione, quale direttore dell’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati Roma, al quale ha rappresentato che sul Sybaris Hotel, il comune di Cassano All’Ionio aveva già manifestato interesse e che già c’era una trattativa in corso per la realizzazione di un Progetto a scopi sociali, con il coinvolgimento della Diocesi di Cassano, con i vescovi Galantino prima e Savino poi, dell’Unical, con il rettore Crisci, interesse riconfermato tuttora. Cassano All’Ionio, ha sottolineato il relatore, si è qualificata quale “Città dell’accoglienza”, per l’innato senso di ospitalità dei cittadini e per l’attuazione di politiche volte a favorire il dialogo fra portatori di differenti culture, che ha consentito la perfetta integrazione nel tessuto sociale di un grande numero di cittadini stranieri, comunitari ed extracomunitari. Infatti, nel comune di Cassano All’Ionio, con una popolazione di circa 18.000 abitanti, risultano residenti 1.463 cittadini stranieri, ai quali si aggiungono oltre 500 persone comunitarie ed extracomunitarie identificate, che vi si stabiliscono per periodi brevi e per motivi di lavoro occasionale.

Cassano porta avanti già il progetto Sprar

Cassano All’Ionio – è scritto ancora nell’atto deliberativo, è la città dove si porta avanti con successo il progetto territoriale dei servizi di accoglienza integrata Sprar, per i cittadini di Paesi Terzi richiedenti asilo, controllato dal Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno e fa parte insieme alla Provincia di Cosenza, ai Comuni di Acquaformosa, Cerchiara, Cerzeto, Civita, Mendicino, Montalto Uffugo, Plataci, San Basile, San Sosti e Trebisacce ed alle Associazioni ed alle cooperative sociali, enti gestori dei progetti, del Coordinamento Sprar della provincia di Cosenza e che il progetto, gestito dall’Associazione Cidis Onlus, finalizzato alla riconquista dell’autonomia, garantisce l’accoglienza integrata a 360°, attraverso l’ospitalità di 29 rifugiati presso tre strutture abitative, Casa La Rocca, Casa Arrigoni e Casa Russo, mediante iniziative che vanno dal supporto psicologico e psichiatrico, all’accompagnamento ai servizi pubblici, legali e sanitari sul territorio, ai corsi di formazione e di lingua italiana, all’inserimento lavorativo ed abitativo”.

 

L’assise civica non intende andare avanti nell’istituzione di un Centro di Accoglienza per Migranti presso la struttura del Sibarys Hotel, poiché il turismo a Cassano All’Ionio è, insieme all’agricoltura, la principale valvola di sfogo per un’economia già di per sé precaria. Ma quello che destabilizza è che le Prefetture (così come nel caso di Camigliatello Silano e dunque di Spezzano Sila) non informino minimamente i sindaci dei comuni interessati.

“L’infelice scelta, che di certo provocherebbe grave nocumento alla vocazione dell’area, ha suscitato e suscita grandi perplessità e preoccupazioni sia nella popolazione che nelle forze politiche e sindacali di Cassano All’Ionio, creando un forte impatto, riporta la delibera, che potrebbero sfociare in manifestazioni di protesta con conseguenti ripercussioni sull’ordine e la sicurezza pubblica”.

 

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