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Uccise il figlio con delle forbici nei pressi della ‘Crocetta’, Falcone condannata
La donna dovrà scontare sedici anni di reclusione e risarcire i danni al marito.
PAOLA (CS) – Daniela Falcone è stata condannata ieri dal Tribunale di Paola a sedici anni di reclusione con rito abbreviato. La donna dal momento del suo ritrovamento, barricata in auto con il figlio cadavere al lato, non riesce a parlare e comunica scrivendo su dei fogli. I sanitari che l’hanno presa in cura dopo il trasferimento dal carcere di Castrovillari ad una struttura psichiatrica le hanno diagnosticato un’amnesia dissociativa. Una patologia con la quale pare abbia rimosso l’orrore di quel giorno di marzo del 2014 quando dopo aver scoperto che l’amante del marito era incinta è stata colta da un raptus omicida. La rabbia l’avrebbe portata a perdere la ragione e una volta ritrovatasi con il figlio di undici anni si è appartata nei pressi della Crocetta, tra Paola e Cosenza, nella sua Suzuki gialla. Lì ha ucciso il piccolo Carmine De Santis con una forbice e poi ha tentato il suicidio. Ritrovata dopo quarantotto ore è stata subito arrestata ed ora dovrà scontare la sua pena in una struttura psichiatrica. Alla catechista quarantacinquenne di Rovito il giudice ha riconosciuto il vizio parziale di mente condannandola anche al risarcimento dei danni al marito costituitosi parte civile nel processo. Per Daniela Falcone inoltre è stata disposta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

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