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Operazione “Time out” : prime indagini nel 2011
PEDACE – Nuovi risvolti. La prosecuzione d’indagine disposta dal Procuratore aggiunto della Procura di Cosenza, Domenico Airoma, ha permesso ai carabinieri della Compagnia di Rogliano, diretti dal tenente Giovanni Caruso, ad accertare nuovi episodi delittuosi a carico degli 11 dipendenti infedeli del Comune di Pedace , disposti, agli arresti domiciliari,
su disposizione del gip Livio Cristofano, nonchè a far emergere responsabilità precise anche nei confronti di nuovi dipendenti iscritti anche loro nel registro degli indagati. Sarebbero 121 sono gli episodi contestati agli 11 indagati dell’operazione “Time out”. Il primo risale al 25 gennaio scorso, l’ultimo al 23 febbraio. I carabinieri della Stazione di Pedace già nel 2011, quindi, avevano notato delle anomalie riguardo la presenza di alcuni impiegati al di fuori dei locali Municipali in orario lavorativo. Iniziarono così a monitorare gli ingressi e le uscite dei dipendenti dal locale Municipio per poi confrontarli con le eventuali timbrature dei cartellini. Il gip ricostruisce, così, tutte le truffe connesse ai danni del Comune di Pedace, sottolineando il fatto che tutto avveniva in un quadro di complicità da parte di chi avrebbe, invece, dovuto controllare dei comportamenti che non potevano essere tralasciati.
Le attività di monitoraggio hanno consentito all’ufficio del pubblico ministero di formulare l’ipotesi di reato, a causa della falsificazione degli orari di entrata e uscita.
Così sono stati “incastrati” gli indagati, 18 in tutto, 11 agli arresti domiciliari.
Lunedì inizieranno gli interrogatori.
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