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L’ASP deve far cassa: se il malato non paga i debiti, non sarà curato
COSENZA – ‘Un abuso vero e proprio ai danni dei cittadini’.
Allarme e preoccupazione per ciò che sta accadendo nella città di Cosenza e nel suo comprensorio. A lanciarlo sono i sindacati. La UIL, in una nota, espone l’agghiacciante scelta della criticata azienda sanitaria bruzia. “La Direzione dell’ASP ha notificato, – si legge – su tutto il territorio provinciale, le richieste di rimborso per le prestazioni sanitarie ricevute in forza ad alcune esenzioni dichiarate e forse non legittime. L’azienda sanitaria ha tutto il dovere di esercitare il proprio diritto di verificare la veridicità di quanto dichiarato da parte degli utenti, ma non ad esercitare un abuso nei confronti di chi ha bisogno. Ciò che allarma, e ci fa gridare allo scandalo, è contenuto in una parte dell’intimazione al pagamento della nota inviata parte dell’ASP di Cosenza ai vari utenti, cioè quella in cui l’ASP potrà inibire l’accesso a nuove prestazioni specialistiche ed ambulatoriali a carico del sistema sanitario fino all’estinzione dell’eventuale debito. E’ come dire, se l’utente dovesse risultare ammalato grave e comunque bisognoso di cure urgenti, questi non potrà riceverli. Se dovesse essere così non possiamo che definire vergognoso un provvedimento del genere. Una cosa del genere non solo non è in linea sul piano del diritto Costituzionale quanto è incivile per un Paese come l’Italia e assurdo per i cittadini di Cosenza e dell’intera provincia. La salute non può essere condizionata dal mancato o dal ritardato pagamento di un debito. Pertanto, la UIL, pur nel rispetto del diritto ad esigere il pagamento del debito, contestualmente rivendica il rispetto della persona in ogni sua forma e in tal senso non è sostenibile una pretesa che declama nella sua essenzialità che “sarà inibito l’accesso a nuove prestazioni a coloro che non hanno regolarizzato l’eventuale debito verso l’ente erogatore. Neppure la famigerata Agenzia Equitalia si è spinta a tanto. Al fine di evitare un sopruso nei confronti dei cittadini, e’ intenzione della UIL e della UILPensionati chiedere un incontro con la Dirigenza dell’ASP, per meglio capire il perché del provvedimento e invitare l’ASP a rimuoverlo”.
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