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Favorirono la latitanza di ‘Ettaruzzo’, sottoposti a sorveglianza speciale
RENDE – Condannato in primo grado insieme a Umberto di Puppo, Renato Mazzulla è stato scarcerato.
Il 39enne rendese sarà sottoposto per due anni al regime di sorveglianza speciale e non potrà lasciare la propria abitazione nelle ore notturne, dalle 20 alle 8. Si tratta di una misura cautelare simile a quella inflitta al 45enne Di Puppo arrestato insieme a Mazzulla nel Novembre 2012, con l’accusa di aver favorito la latitanza di Ettore Lanzino. Una latitanza durata ben quattro anni e due mesi, terminata con l’arresto del boss dell’omonimo clan in una mansarda di via Adige, a Roges di Rende, quel famigerato 16 Novembre del 2012. All’arrivo dei militari, Di Puppo, ritenuto dagli inquirenti il luogotenente di ‘Ettaruzzo’ nella ricca cittadina d’Oltrecampagnano, era in casa con lui. Stavano facendo due chiacchiere in attesa dell’arrivo di Mazzulla, intestatatario dell’immobile, che era andato a comprare qualcosa da mangiare per rendere meno grigia quella buia giornata autunnale. Al suo rientro sarebbe stato ammanettato. I carabinieri lo sorpresero sulle scale con le buste della spesa ancora in mano. I due furono condannati rispettivamente a un anno e nove mesi e un anno e otto mesi di reclusione. Mentre per Di Puppo la soverglianza speciale è scattata già dal 7 Aprile scorso e durerà quattro anni, solo ieri i militari hanno notificato a Mazzulla il provvedimento che gli permetterà di lasciare il regime degli arresti domiciliari.
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