Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Dal sindacato la richiesta dell’8 per mille alla scuola. Dalle famiglie maggiori controlli sui bilanci

Archivio Storico News

Dal sindacato la richiesta dell’8 per mille alla scuola. Dalle famiglie maggiori controlli sui bilanci

Pubblicato

il

Sta facendo discutere, in questi giorni, la proposta del sindacato scuola Anief, di “inserire la ‘scuola pubblica’ tra i destinatari della quota di 8 per mille dell’Irpef”.

Per l’Anief, “la situazione degli istituti è drammatica e questa soluzione non comporterebbe nessun aggravio di spesa”. Ed ancora: “le nostre scuole che non hanno più soldi per pagare i progetti e le attività di rinforzo della didattica, lo sanno bene i contribuenti italiani che così eviterebbero di arrivare al collasso”. A me sembra una legittima richiesta se inquadrata in una chiara ed attenta gestione dei soldi da parte delle scuole. Ci sono istituti che gestiscono soldi che “investono”, invece in gite turistiche mascherate da viaggi d’istruzione ed in lauti pranzi e cene, invece di investirli per un’offerta formativa migliore ai ragazzi. Ci sono scuole che ricevono soldi, a titolo di contributo, dai comuni e da altri enti privati ma, i ragazzi continuano a portarsi la carta igienica da casa. Ci sono scuole dove i soldi che restano dai pon vengono investiti per cose che certamente non coincidono proprio all’innalzamento del livello scolastico o ad alleviare i problemi delle famiglie più bisognose. Ci sono scuole dove si pensa ad abbellire stanze di rappresentanza invece che destinare quei soldi ai bisogni. Ci sono scuole dove la gestione è discutibile ed in queste scuole, forse è meglio non continuare a mandare soldi. L’8 per mille è una cosa seria, un contributo che il cittadino dà per alleviare un bisogno non per “arricchire”, in molti casi, dirigenti sprovveduti o troppo “provveduti”. Forse un’accurata indagine amministrativa all’interno dei bilanci scolastici sarebbe quella auspicabile per premiare chi svolge il compito di dirigente con diligente abnegazione e proiettato al bene dei ragazzi e sanzionare chi invece pensa ad una “immagine” che la scuola sta perdendo proprio per questo. Molto spesso, i revisori dei conti guardano voci generali senza andare nei particolari. Se lo facessero si accorgerebbero che ci sono spese che con la scuola, intesa come didattica, non hanno nulla a che fare. Il sindaco dovrebbe pretendere chiarezza sui bilanci della scuola e non sempre piangere una miseria che non c’è.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA