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Il ‘buco’ di Rende ‘risucchia’ gli anziani, pagheranno per stare tra amici
RENDE – Chi percepisce una pensione di 400 euro al mese dovrà darne circa 300 per usufruire di un servizio finora gratuito.
Il buco di bilancio del Comune di Rende comincia già a pesare sui portafogli dei contribuenti. Partendo dai più anziani ai quali il commissario Valiante ha inteso frugare nelle tasche per prelevare gli ultimi spiccioli rimasti. I servizi sinora gratuiti legati al “Centro Diurno Anziani” di Rende dove signori e signore più attempati trascorrono le proprie giornate in compagnia giocando a carte e raccontando la propria gioventù dovranno essere pagati. In base alla Delibera Comunale N° 84 del 20/11/2013, è stata approvata una determina in forza della quale ogni anziano, per poter usufruire dei servizi erogati dal Centro, dovrebbe versare una quota di contribuzione fissata per fasce con esonero per i soli titolari di un reddito da zero a 4.500 euro. Insomma chi ha una pensione superiore ai 375 euro mensili dovrà pagarne 270 per prendere l’autobus, andare a pranzare con i suoi amici al centro anziani e trascorrere qualche ora in compagnia. L’effetto dei debiti del ‘Principato’ inizia quindi a venire alla luce. A lanciare l’allarme è il Circolo ACLI di Rende che chiede l’immediata revoca della determina con la quale il Comune di Rende ha stabilito che gli anziani debbano pagare una quota per frequentare il Centro Diurno Anziani di Via Rossini cui servizi (bus, mensa, laboratori ricamo e artigianato) sono sempre stati gratuiti ed universali. Le ACLI e i familiari degli utenti del Centro chiedono un incontro urgente al Commissario prefettizio del Comune, Maurizio Valiante affinché si individui una soluzione adeguata a soddisfare i bisogni degli anziani.
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