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Pedopornografia, giudice di Rossano rischia rimozione dall’ordine giudiziario
ROMA – Teneva immagini di bambini nudi “ritratti in pose oscene e in attività sessuali anche con soggetti adulti” sul proprio computer fisso e su quello portatile.
Inoltre, aveva scaricato dalla rete file con contenuti pedopornografici. Per questo ora un giudice di Rossano Calabro (Cs) rischia la rimozione dall’ordine giudiziario. Venerdì si terrà il processo a suo carico davanti alla Sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura. Il magistrato, Paolo Remer, per questa vicenda ha già subito un processo penale ed è stato sospeso dalle funzioni.
I fatti contestati risalgono all’ agosto del 2007. E l’azione disciplinare nei suoi confronti venne avviata nel 2008. Poi però, a seguito dell’avvio del procedimento penale a carico del magistrato da parte della procura di Salerno per detenzione di materiale pornografico, il procedimento disciplinare venne sospeso, come prevede la legge, in attesa della sentenza definitiva. Nel frattempo però, nel 2011, la Sezione disciplinare, dopo la condanna in primo grado del magistrato, (che a Rossano è stato prima pm e poi giudice) ha sospeso Remer dalle funzioni e dallo stipendio.
A Remer, finito anche sotto procedimento penale per questi stessi fatti, la Procura generale della Cassazione contesta di aver scaricato da un sito internet un file “con contenuti pedopornografici”, e di aver detenuto “sul proprio personal computer fisso – si legge nell’atto di incolpazione – nonche’ su quello portatile, immagini e filmati pedopornografici, raffiguranti bambini, preadolescenti nude, ritratti in pose oscene e in attivita’ sessuali anche con soggetti adulti”. In tal modo, l’ex pm di Rossano avrebbe, sostiene il pg di Cassazione, leso “la propria immagine di magistrato, compromettendo anche il prestigio dell’intero ordine giudiziario”.
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