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Oltre i numeri del rapporto GIMBE: Tucci «serve una sanità che funzioni, non solo che costi»

Calabria

Oltre i numeri del rapporto GIMBE: Tucci «serve una sanità che funzioni, non solo che costi»

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COSENZA – Il nuovo Rapporto GIMBE 2025 fotografa con precisione le difficoltà del Servizio Sanitario Nazionale: sottofinanziamento, carenza di personale, disuguaglianze territoriali, crescita della spesa privata e rinunce alle cure. Una diagnosi corretta, che però resta priva della terapia: manca una proposta chiara per un modello sostenibile e moderno, capace di tenere insieme universalità ed efficienza.

Candida Tucci Presidente Filiera Salute Confapi Calabria spiega “leggiamo questi dati non come una condanna, ma come un punto di partenza. Il problema non è solo “quanti soldi” ci sono nella sanità, ma come vengono spesi. E, soprattutto, come rendere produttivo ogni euro investito in salute”.

“Nel Mezzogiorno — e in Calabria in particolare — i numeri del rapporto GIMBE trovano un riscontro reale: tempi d’attesa lunghi, personale insufficiente, cittadini costretti a migrare per curarsi altrove. Eppure, la risposta non può essere solo “più Stato”: serve più sistema, dove pubblico e privato accreditato lavorino insieme per ridurre sprechi e garantire prossimità”.

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La Calabria paga un doppio prezzo ovvero, quello dei ritardi strutturali, e quello di una visione ancora difensiva del ruolo del privato accreditato, che invece può rappresentare la chiave per ricostruire fiducia e attrattività. GIMBE parla di rischio di “privatizzazione di fatto”. Noi, invece, parliamo di sussidiarietà intelligente: un privato accreditato che integra, non sostituisce, che produce valore per il sistema, non rendita. Solo così si può garantire il diritto alla salute senza trasformarlo in un privilegio per pochi.

Questa è la visione che come Filiera Salute di CONFAPI abbiamo sviluppato nel volume “Il diritto alla salute in Calabria tra Sanità Pubblica e Sanità Privata”, disponibile QUI. 

“Nel documento vengono analizzati con dati, proposte e modelli operativi le basi di un ecosistema della salute sostenibile per la nostra regione. Oggi la sfida non è più denunciare ciò che non funziona, ma organizzare ciò che serve: personale formato, reti territoriali integrate, ospedali moderni e governance trasparente. Perché il futuro della sanità non si misura solo in miliardi, ma nella capacità di dare risposte ai cittadini, in Calabria come in tutta Italia”.

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