Italia
Padri separati, dalla Cassazione uno spiraglio: assegno di mantenimento ridotto se il reddito diminuisce
ROMA – Dalla Cassazione arriva una svolta che fa tirare un sospiro di sollievo ai padri saperati che sono chiamati a pagare l’assegno di mantenimento. In una recente sentenza, infatti, come fa sapere l’associazione Codici è stato stabilito che l‘assegno di mantenimento per i figli deve essere proporzionato alle reali capacità economiche di entrambi i genitori.
“Secondo la sentenza della Cassazione – spiega Codici – se il padre non riesce a mantenere i figli perché il suo stipendio è troppo basso rispetto all’assegno mensile che deve corrispondere, l’assegno di mantenimento va ridotto. Soprattutto se il reddito del genitore è cambiato nel corso degli anni”. Una sentenza decisiva, dunque, secondo Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici, che sottilinea come questa novità rappresenti “finalmente il riconoscimento di un principio di equità che la nostra associazione sostiene da anni”.
Padri separati: per Codici dalla Cassazione “sentena storica sull’assegno di mantenimento”
I giudici hanno dato ragione a un padre costretto a versare 600 euro mensili su uno stipendio di 1.400 euro racconta Codici per entrare nel dettaglio dellla vicenda. “Come evidenziato nella sentenza, l’assegno di mantenimento non è immutabile e non è nemmeno una punizione nei confronti del genitore che è andato via di casa, ma deve essere giusto, sostenibile e sempre proporzionato” aggiunge l’associazione che da anni è impegnata in un’attività di assistenza dedicata ai padri separati in difficoltà attraverso la campagna “Voglio papà”.
“È una svolta storica nella giurisprudenza italiana – afferma ancora Giacomelli –. Troppo spesso abbiamo assistito a situazioni paradossali in cui padri separati si trovavano in condizioni di indigenza, impossibilitati a garantire una vita dignitosa a sé stessi e, di conseguenza, compromettendo anche la qualità del tempo trascorso con i propri figli. I giudici hanno stabilito finalmente un principio logico. Ogni genitore deve mantenere i figli in base alle proprie entrate”.
L’assegno che spesso si rivela insostenibile per molti padri separari “deve essere determinato considerando le esigenze del figlio, il tenore di vita che aveva prima della separazione, il tempo che passa con ciascun genitore e la valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da ciascun genitore. – precisa e conclude Codici – Naturalmente la speranza è che questo non sia un caso isolato. Auspichiamo che questa sentenza diventi effettivamente giurisprudenza consolidata e che tutti i tribunali italiani applichino questi principi di equità e proporzionalità. È fondamentale che si superi definitivamente la logica punitiva che ha caratterizzato troppo spesso le decisioni in materia di separazioni”.
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