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Pdl contro la violenza di genere, Straface «approvata in Commissione, dalla Bruni solo inesattezze»

Calabria

Pdl contro la violenza di genere, Straface «approvata in Commissione, dalla Bruni solo inesattezze»

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Straface Terza Commissione

REGGIO CALABRIA – “È chiaro quanto evidente che la collega Bruni non ha letto il dossier legislativo per il contrasto alla Violenza di genere. O, almeno, voglio sperare questo. Perché, diversamente, l’attacco scomposto, a tratti squallido, imbastito dalla consigliera del Partito Democratico contro un quadro normativo regionale che finalmente affronta un problema che grava in modo inquietante sulla nostra società, e lo adegua all’evoluzione legislativa nazionale ed europea, mira esclusivamente a generare incertezza e paura in tutte le vittime o potenziali vittime di violenza”. Sono le parole della presidente della Terza Commissione Sanità e Politiche sociali, Pasqualina Straface, che chiarisce in modo definitivo le tante inesattezze rispetto ai contenuti e ai valori della Proposta di legge recante le Norme per il contrasto alla violenza di genere, approvata oggi in Commissione.

“Se avessimo accontentato qualche appetito del Partito Democratico sicuramente saremmo stati qui a commentare altro. Purtroppo per loro, però, rispetto agli emendamenti presentati dalla consigliera Amalia Bruni gli uffici hanno effettuato un’istruttoria compiuta e motivata che ha spiegato le ragioni che hanno portato alla loro bocciatura”.

Massima tutela per le donne

“Detto questo prosegue Straface – mi preme sottolineare che non siamo difronte ad una legge che va contro le donne. Anzi è una legge che tutela le donne. In che modo? Tutte le case rifugio e i centri antiviolenza, le associazioni che vivono questo mondo – spiega – sono state ascoltate, prima ancora che venisse presentata la Legge in Commissione e poi in Consiglio regionale. E sono, queste, tutte realtà con le quali quotidianamente si lavora sul territorio. Tant’è che gli Uffici prima e la Giunta regionale poi hanno monitorato i bisogni che quotidianamente vengono rappresentati dalle singole realtà. Insomma, si è avuto un approccio dal basso partendo proprio dalle necessità”.

“Anche rispetto alla volgare concezione di una presunta ma inesistente distribuzione dei fondi si capisce ancora di più come la Bruni non abbia assolutamente compreso il testo normativo. Innanzitutto grazie al piano triennale – sottolinea la Presidente della Terza Commissione – avremo finalmente la possibilità di mettere a sistema questo impianto normativo. Inoltre, proprio questo piano ci consentirà di inserire in un unico contenitore tutti quelli che sono gli interventi che a vario livello e a vario titolo vengono messi a terra da tutti soggetti coinvolti sul territorio con un unico fine che è quello del contrasto alla violenza di genere”.

«No ai contributi “a pioggia”: ora si possono affrontare le emergenze»

“Non ci sono contributi a pioggia che vengono elargiti. Che se lo stampi bene in testa la consigliera del PD e qualche suo suggeritore da dietro le quinte. Semmai, c’è la possibilità di fronteggiare un’emergenza, che è tutt’altra cosa rispetto al contributo tout court ma soprattutto ha tutta un’altra finalità. Anzi, proprio questa legge ci consentirà di intervenire in tutti quei casi, ovviamente delineati, che non sono ricompresi nel quadro normativo. Del resto il settore della violenza di genere è così complesso e imprevedibile che necessità di margini di sicurezza. Non solo. Questa è una legge che prevede la collaborazione della Regione con le Forze dell’Ordine e con l’Ambito Sanitario delineando un vero e proprio quadro di sistema. Tra l’altro, su una mia proposta di emendamento, è stata inserita la possibilità di utilizzare i beni confiscati alla criminalità per destinarli alle case rifugio e ai centri antiviolenza proprio per andare incontro alle esigenze degli attori territoriali aiutandoli ad abbattere i costi fissi. Insomma – conclude Pasqualina Straface – una legge nuova, concreta, calzante rispetto all’emergenza ma soprattutto moderna e pronta ad affrontare ogni sfida che impone il contrasto alla violenza di genere”.

Capponi: “attacchi Bruni a pdl su violenza di genere sono deleteri”

“Non abbiamo solo condiviso, ma abbiamo fatto di più, ci siamo confrontate, abbiamo ascoltato lamentele ataviche e abbiamo legiferato, non siamo state ferme con le mani in mano, non abbiamo fatto riunioni solo per sfoggiare la saggezza della politica ma abbiamo individuato, dopo aver ascoltato, e lo ribadisco, ascoltato, le donne e le associazioni che avevano bisogno immediato di sentirsi considerate, abbiamo individuato e messo in campo una serie iniziative per cercare di soddisfare al meglio le esigenze di tutte quelle persone a cui è rivolta questa legge, riteniamo questa la legge giusta, questa è la soluzione”.

È quanto afferma l’assessore regionale alle Politiche sociali e alle Pari opportunità, Caterina Capponi, intervenendo nel merito delle dichiarazioni della consigliera Amalia Bruni sulla proposta di legge recante “Norme per il contrasto alla violenza di genere” e approvata dalla terza commissione del Consiglio regionale.

“I destinatari dei provvedimenti – aggiunge Capponi – la pensano diversamente. Gli attacchi politici sferrati, solo perché si sta all’opposizione, sono deleteri, disorientano. Prima di sparare a zero, su un provvedimento che ha tutte le carte in regola per soddisfare finalmente a pieno le esigenze di un fenomeno che da troppo tempo ci tormentava, bisognerebbe osservare prima di giudicare, pensare invece di credere. Ecco le azioni che il dipartimento ha messo in campo, con competenza, rigore tecnico e scientifico, che (è vero) non hanno tenuto conto delle istanze giunte dall’opposizione ma di chi aveva a cuore l’argomento. Infatti, assieme alla proposta di legge, abbiamo previsto due azioni che andranno ad implementare tutto il percorso delle donne che hanno subito violenze di genere. Mi riferisco alla riproposizione della misura ‘Donne libere‘, che vale 4,5 milioni di euro per la concessione di contributi ai Centri antiviolenza e alle case rifugio, e alla nuova misura ‘Concilia‘, finanziata con una dotazione di 7 milioni 854 mila euro per promuovere una partecipazione equilibrata di donne e uomini al mercato del lavoro, e sviluppare i servizi per la conciliazione tra vita e lavoro. Inoltre, l’accordo già stipulato con le Forze dell’Ordine è il fiore all’occhiello di questa nuova strategia che la Regione ha deciso di adottare. L’istituzione di ambienti confortevoli dove trattare, nell’immediato, il trauma è la chiave di svolta che farà la differenza”.

“Ed è per tutto questo – prosegue l’assessore regionale – che l’opposizione dovrebbe essere felice. Ringrazio per il lavoro svolto il dipartimento regionale Salute e Welfare e la presidente della terza commissione consiliare ‘Sanità, Attività sociali, culturali e formative’, consigliera Pasqualina Straface”.

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