COSENZA – La chirurgia italiana alle prese con l’intelligenza artificiale, ma anche con una preoccupante crisi di vocazioni. Se n’è discusso al XXI congresso biennale dell’Associazione Calabrese Scienze Chirurgiche, svoltosi al Palazzo della Provincia di Cosenza. Gli approcci innovativi alla formazione chirurgica, le strategie per affrontare la crisi, ma anche la rete oncologica regionale della Calabria, con particolare riferimento alla chirurgia per tumori maligni in relazione agli ultimi cinque anni, alcuni dei temi affrontati. I professionisti calabresi si sono confrontati anche con colleghi provenienti da diverse regioni italiane. Dal congresso è stato evidenziato come anche la chirurgia calabrese sia al passo con le nuove tecnologie digitali, riuscendo ad offrire al territorio risposte di alto profilo. Per cui, come ha sottolineato il professor Bruno Nardo direttore della chirurgia all’ospedale “Annunziata” di Cosenza, anche in Calabria si può fare una buona chirurgia e tutto questo avviene nell’ambito della sanità pubblica o in strutture private ma convenzionate col sistema nazionale sanitario. Durante in congresso, il professore Nardo ha annunciato l’attivazione della scuola di specializzazione all’Unical che si affiancherà a quella dell’Università di Catanzaro, con l’obiettivo di trattenere i giovani chirurghi che diversamente potrebbero essere costretti ad emigrare.
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