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La costa di Paola è dei Serpa, tutto sotto sequestro
COSENZA – Abusivismo e ‘ndrangheta. Il litorale paolano non è dello Stato, ma del clan Serpa.
Ottocentomila euro di immobili realizzati su un’area di demanio pubblico sono stati sequestrati dagli agenti dell’Ufficio Anticrimine del Commissariato di Paola. La zona sottoposta a vincoli ambientali e paesaggistici nei pressi del torrente Isca pare fosse stata impudentemente occupata dai familiari di Serpa. Gli intestatari degli immobili infatti risultano essere i proprietari dell’impresa edile IF.BAU, Antonio e Vincenzo Serpa padre e figlio rispettivamente fratello e nipote di Nella Serpa la donna attualmente detenuta presso il penitenziario di Castrovillari ritenuta reggente dell’omonima cosca del paolano capeggiata dal boss Mario Serpa anch’egli sottoposto alla restrizione carceraria. Un legame parenterale che non lascia alcun dubbio agli inquirenti che da un’attenta disamina di un volume enorme di documentazione amministrativa e giudiziaria hanno appurato che, circa un decennio fa, Vincenzo Serpa, ovvero il ‘ Serpa Senior’ padre di Antonio, ora deceduto, era stato condannato con sentenze irrevocabili per l’occupazione dell’area oggi sequestrata e per la realizzazione di manufatti abusivi, con ordine di demolizione delle opere e ripristino dello stato dei luoghi. Un’ordine mai esguito, anzi di fatto ignorato. Da allora infatti gli indagati pur non possedendone i titoli avrebbero proseguito nell’ occupazione del suolo pubblico realizzandovi nuove opere edilizie ed ubicandovi addirittura anche la sede dell’impresa edile IF BAU. Insomma invece di abbandonare il litorale i Serpa avrebbero continuato a lavorare nella zona ampliando le strutture apportandovi ammodernamenti e migliorie, indisturbati. Gli accertamenti investigativi hanno evidenziato come la condotta arbitraria dei Serpa avrebbero deturpato l’ambiente circostante costruendo sul torrente Isca, dopo averne deviato il corso, manufatti abusivi. Il Procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, a conclusione delle indagini ha quindi richiesto il sequestro a carico dei Serpa, accolto dal Gip del Tribunale di Paola, Nicoletta Campanaro. Gli indagati dovranno ora rispondere, a vario titolo, di reati che vanno dal danneggiamento aggravato alla deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi; dall’invasione di terreni al deturpamento di acque, terreni e fondi destinati ad uso pubblico. Agli stabili sono stati immediatamente apposti i sigilli. La magistratura ha disposto la recinzione di tutta l’area senza concederne la facolta’ d’uso agli indagati. Ulteriori indagini sono in corso da parte del Commissariato che, durante le operazioni di sequestro, ha individuato un’altra zona adiacente a quella sequestrata, sempre di pertinenza dei Serpa, sulla quale e’ stato effettuato, senza alcuna autorizzazione, uno sbancamento, a ridosso del centro abitato di Paola.
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