Calabria
«Disperati in fuga»: Gratteri ricostruisce i viaggi dei migranti sulla rotta balcanica
CATANZARO – “È stato possibile ricostruire il viaggio di disperati che scappano dalla guerra, arrivano in Turchia, da qui vengono portati a Salonicco, in Grecia, e poi sulle coste italiane dove altre organizzazioni li prendono in carico e gli fanno raggiungere la destinazione richiesta”. A dirlo il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri nel corso della conferenza stampa sull’operazione che ha portato all’arresto di 29 persone ritenute responsabili dell’organizzazione dei viaggi di migranti verso l’Italia.
Agli indagati dell’inchiesta coordinata dai pm della Dda di catanzaro Paolo Sirleo e Anna Chiara Reale, viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata al trasporto di stranieri nel territorio dello Stato. “Ogni viaggio arrivava a costare sui 10mila euro”, ha spiegato il prefetto Francesco Messina, direttore centrale anticrimine della Polizia. Messina e il direttore del Servizio centrale operativo della Polizia Fausto Lamparelli hanno descritto le varie fasi della rotta balcanica che è stata ricostruita pezzo per pezzo. Un lavoro che ha impiegato anche la Procura generale, guidata da Giuseppe Lucantonio, impegnata sabato a mandare all’estero le rogatorie internazionali.
“È importante che il fenomeno venga disvelato” ha detto Lucantonio. “Erano vere e proprie agenzie di viaggio ben organizzate” ha detto Lamparelli riferendosi alle varie cellule dell’organizzazione.
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