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M5S in Calabria, Misiti analizza il voto e guarda all’organizzazione sul territorio

M5S in Calabria, Misiti analizza il voto e guarda all’organizzazione sul territorio

Il coordinatore regionale Misiti analizza il voto e parla della futura organizzazione del Movimento, primo partito in Calabria, sul territorio

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RENDE – Il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle, il dott. Massimo Misiti, alla luce del risultato elettorale guarda al futuro e, ai microfoni di Quicosenza, spiega come il successo ottenuto in Calabria non deve incasellare il movimento come ‘partito del sud’: «Mi piace sottolineare che il M5S per quanto abbia preso più voti al sud, intende identificarsi in un quadro a caratura nazionale. Questo è l’obiettivo e lo dimostra anche il seggio preso in Lombardia. Certo, la Calabria ha dato un grosso contributo, quasi il 30% dei votanti ha dato fiducia al Movimento 5 Stelle e questa è opera delle iniziative parlamentari che hanno visto il sud e la Calabria gratificata. Abbiamo avuto e sono state fatte determinate operazioni politiche hanno coinvolto tutto il meridione”.

La campagna elettorale e il voto premiano Meloni e Conte

«Giuseppe Conte in particolare ha presentato un programma, sul quale si è basata la campagna elettorale, mentre qualcuno l’ha fatta basandosi su una sorta di guerriglia personale. Questa diversità di stile è stata notata dagli elettori».

Da movimento a partito: è arrivato il momento di strutturarsi sul territorio?

Massimo Misiti spiega come la proposta di struttura territoriale sia stata presentata a dicembre dello scorso anno al presidente Conte «ma per una serie di vicissitudini, questo percorso di organizzazione è stato rallentato. C’è già l’impostazione con le aree provinciali, i coordinatori territoriali; ci saranno le aree e i forum tematici che saranno ben distinti e avranno la partecipazione di quelle persone che vogliono far parte del Movimento e che non devono essere necessariamente attivisti. Ognuno potrà dare dei contributi – spiega ancora Misiti – con la proposta di valutazione di alcune criticità e le possibili soluzioni. Quindi l’impostazione, lo scheletro, c’è già. Manca l’accensione delle lampadine su chi saranno i responsabili territoriali, provinciali. Si sta solo aspettando la proclamazione degli eletti affinchè si possa procedere ad un’assemblea regionale per ratificare quelle che sono delle indicazioni ben definite».

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