Ionio
Lesioni aggravate ad un poliziotto, Cassazione annulla condanna per 34enne rossanese
L’aggressione si sarebbe consumata in una centralissima piazza dell’area urbana di Rossano. La Cassazione ha annullato la condanna senza rinvio
CORIGLIANO ROSSANO (CS) – La Suprema Corte di Cassazione, in totale accoglimento delle richieste avanzate dall’avv. Francesco Nicoletti, ha annullato senza rinvio la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Catanzaro che confermava la condanna per lesioni personali aggravate emessa dal Tribunale di Castrovillari nei confronti di un pluripregiudicato 34enne rossanese. All’imputato si contestava di aver sferrato calci e pugni alla parte offesa, colpendola all’occhio sinistro e cagionando lesioni consistite in “ecchimosi sottorbitaria sinistra; escoriazione al gomito sinistro avambraccio destro ed ecchimosi destro ed ecchimosi coscia destra” giudicate guaribili in cinque giorni.
Per come riferito dalla vittima, l’aggressione si sarebbe consumata in una centralissima piazza dell’area urbana di Rossano dove le urla di due persone che litigavano avevano richiamato l’attenzione di un agente del commissariato cittadino che, libero dal servizio, stava transitando con la propria autovettura nei paraggi. Avvicinatosi nel tentativo di placare gli animi e qualificatosi come agente, l’uomo era intervenuto quando, nel corso della lite, l’imputato aveva sferrato uno schiaffo alla vittima. Sul posto erano poi intervenuti i Carabinieri che, fermati dall’agente avevano provveduto ad identificare i presenti. La parte offesa, che riferiva di essere stata vittima dell’aggressione e di aver riportato delle lesioni, invitata a recarsi presso il Pronto Soccorso per visita medica, presentava nell’immediatezza una denuncia-querela ricostruendo dettagliatamente l’accaduto.
Dopo la denuncia è iniziato il processo di primo grado dinanzi al Tribunale di Castrovillari. Il 34enne venne condannato con l’accusa di lesioni personali aggravate. Sentenza poi confermata all’esito del giudizio di secondo grado dai giudici della Corte di Appello di Catanzaro. Impugnata anche quest’ultima statuizione, si è quindi giunti dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione che, in totale accoglimento delle richieste avanzate dal difensore, ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna emessa dalla Corte di Appello di Catanzaro con cui si confermava la pronuncia di primo grado.

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