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Scuola, ordinanza di Spirlì: da lunedì 50% in presenza, DAD per chi ne farà richiesta

Calabria

Scuola, ordinanza di Spirlì: da lunedì 50% in presenza, DAD per chi ne farà richiesta

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Come aveva preannunciato, il presidente facente funzioni ha appena firmato l’ordinanza nella quale resta confermato il 50% in presenza e viene attivata la didattica integrata alle superiori che lascerà alle famiglie la libertà di scegliere se far rientrare a scuola gli studenti o farli proseguire in DAD. Spirlì “uno strumento democratico che consente alle famiglie di poter decidere se fare uscire o meno i ragazzi di casa”

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COSENZA – Presenza in aula al 50% e didattica digitale integrata per tutti gli studenti delle scuole superiori le cui famiglie ne facciano esplicita richiesta. È quanto prevede, a partire dal prossimo 1 febbraio, l’ordinanza (n. 4) firmata oggi dal presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, con la quale vengono fissate ulteriori misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza covid-19. Con il provvedimento si determina anche la cessazione, in tutta la regione, delle misure previste dalla zona arancione. Alla luce dell’ultimo monitoraggio settimanale del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità – nel quale si evidenzia come l’epidemia resti «in una fase delicata e un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero garantite rigorose misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale». Nell’ordinanza viene sottolineato come la ripresa in presenza delle attività scolastiche secondarie di secondo grado «necessita di forte attenzione, prudenza e degli opportuni contingentamenti, nell’ottica delle indicazioni nazionali circa la riduzione della movimentazione delle persone e del divieto di assembramento».

LE SCUOLE

«Le Istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado statali e paritarie e delle Scuole di istruzione e formazione professionale, nonché le istituzioni universitarie – è scritto nell’ordinanza –, limitano la didattica in presenza a non più del 50% della rispettiva popolazione studentesca, nei primi 30 giorni dalla ripresa delle attività, nel rispetto di tutte le misure di prevenzione vigenti e fatte salve le deroghe circa l’attività in presenza, già individuate nelle specifiche ordinanze emergenziali». Alle istituzioni scolastiche in questione è raccomandata un’organizzazione che preveda: la presenza in ciascuna rispettiva aula di non più del 50% degli studenti rispetto alla capienza prevista; la didattica integrata online, in modalità sincrona per la restante parte degli studenti non presenti in aula; la didattica digitale integrata per tutti gli studenti le cui famiglie ne facciano esplicita richiesta, nell’ottica di una migliore gestione organizzativa, anche alternativa al differenziamento degli orari di ingresso/uscita.

SPIRLÌ: «STRUMENTO DEMOCRATICO»

«Un’ordinanza che consente alle famiglie di poter decidere, secondo le proprie necessità, se fare uscire o meno i ragazzi di casa – afferma Spirlì – è un buon strumento democratico, perché supera ogni possibile partigianeria. In questo preciso momento storico, con una campagna vaccinale che procede a passo incerto, con i territori che rispondono a fasi alterne agli assalti del Covid – a volte timorosi, spesso eccessivamente ottimisti – e con un Governo scaduto e uno che tarda a nascere, mantenersi guardinghi per almeno due settimane può servire a ridurre i rischi e a preparare strategie sempre più efficaci. Abbiamo potuto rivolgere il provvedimento – conclude il presidente – solo agli istituti superiori, nel rispetto delle volontà espresse da altri organi competenti riguardo alla didattica nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Mi auguro che questa decisione possa essere condivisa, per il bene di tutti».

Oggi un nuovo attacco alla scelta di Spirlì è arrivato dalla senatrice Granato (M5S) e componente della commissione Istruzione “mancano appena ventiquattro ore al ritorno in classe di migliaia di studenti calabresi delle superiori. Ma studenti, famiglie, docenti e operatori scolastici annaspano nel caos più totale provocato proprio dal vuoto di provvedimenti chiari da parte della Regione Calabria. Il presidente facente funzioni Spirlì elargisce pillole di provvedimenti in diretta Facebook, senza poi passare all’ufficializzazione con conseguenti e dovute ordinanze, con un atteggiamento che la dice lunga sul concetto di amministrazione e di senso delle istituzioni. Siamo proprio messi male”. La granato ha parlato di “provvedimenti illogici che contengono raccomandazioni in contrasto con le disposizioni governative, da cui emerge chiaramente che Spirlì intende scaricare sulle famiglie le proprie responsabilità – afferma ancora la senatrice Granato – preannunciando un rientro in classe “á la carte”, con la possibilità per le famiglie di scegliere tra dad e presenza a propria discrezione. Insomma il caos più totale, sulla pelle della comunità scolastica. La cosa più grave è l’incertezza a cui ci relega il presidente che continua a dispensare il proprio buongiorno in auto, in diretta social, salutando i sostenitori e bacchettando chi lo critica. E mentre la situazione è delicata: visto che a partire dal primo febbraio le scuole superiori potranno riaprire le aule fino al 75% di “capienza”, Spirlì rilancia e annuncia un’ordinanza che “spera” possa trovare realizzazione già dalla tarda mattinata di ieri, di cui non abbiamo notizie. Le famiglie calabresi e le scuole superiori di una intera regione restano sulle spine. Se questo è amministrare, se questo è tutelare il diritto allo studio e il diritto alla salute, non ci sono parole per commentare. Gli ricordiamo comunque – conclude la senatrice Granato – che la scuola à la carte non è di sua competenza: le regole le fa il ministero competente”.

 

 

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