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Fem.In Cosentine in lotta contro Zuccatelli: “quel video è del 27 maggio 2020”

Calabria

Fem.In Cosentine in lotta contro Zuccatelli: “quel video è del 27 maggio 2020”

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Il gruppo di attiviste Fem.In Cosentine in Lotta, sbugiarda Zuccatelli secondo il quale il video risaliva ad inizio pandemia, rivelando che invece quelle immagini sono dello scorso maggio

 

COSENZA – “Il virus si trasmette solo dopo aver limonato per 15 minuti… la mascherina non serve ad un c…”. Queste parole non sono state pronunciate dal neo commissario alla sanità regionale Giuseppe Zuccatelli ad inizio pandemia, quando ancora non era chiaro ciò che stava accadendo e quali fossero le precauzioni da adottare per evitare il contagio, ma risalgono ad un incontro avvenuto tra le attiviste e Zuccatelli, nella sede Asp di Cosenza, quando Zuccatelli era commissario dell’Azienda sanitaria provinciale.

Zuccatelli nelle ultime ore ha dichiarato che “se dicessi chi ha messo in giro quel video, si capirebbe la difficoltà di lavorare in questo contesto”, “l’ho detto al ministro Speranza e all’amico ferrarese Dario Franceschini”. La verità è che chi ha realizzato e diffuso il video è un gruppo di attiviste femministe che aveva chiesto in quell’occasione, a maggio, un incontro per la riapertura dei poliambulatori proprio dopo il lockdown.

https://www.youtube.com/watch?v=o4XrsRENxIA&feature=youtu.be

Eppure il neo commissario ha dichiarato solo ieri: «Le mie affermazioni errate, estrapolate impropriamente da una conversazione privata – spiega – risalgono al primo periodo della diffusione del contagio. Le mascherine sono parte della fondamentale strategia di contrasto al Covid 19 – afferma – Invito tutti ad utilizzarle, così come a rispettare il distanziamento fisico». E si è giustificato ancora dicendo: «Nella prima fase dell’epidemia la comunità scientifica internazionale riteneva che l’uso delle mascherine fosse da riservare ai soli contagiati e ai sanitari. L’esperienza di questi mesi, tuttavia, ci ha insegnato che si tratta di un virus per molti versi ancora sconosciuto per evoluzione e modalità di diffusione. Le conoscenze si sono consolidate nel corso dei mesi, in accordo con gli studi scientifici condotti».

Fem.In: “Zuccatelli e Speranza mentono, avevamo la sua autorizzazione a filmare”

Con un post sulla pagina del gruppo Fem.In Cosentine in lotta si specifica che “il 18 maggio scorso mentre tutte le attività produttive riaprivano e la gente poteva finalmente circolare liberamente nella propria regione, gli ambulatori dell’ASP e i consultori continuavano a rimanere chiusi. Qualcosa non aveva funzionato tra l’ASP di Cosenza e la Regione Calabria: gli operatori sanitari non avevano dispositivi di protezione individuale per visitare i pazienti e le strutture sanitarie non erano state sanificate. Esasperate dalle lunghissime liste d’attesa e dalle porte in faccia, il 25 maggio il nostro collettivo decide di occupare simbolicamente il Consultorio di Via Popilia, trovando nell’azione la solidarietà degli operatori sanitari. La nostra richiesta di incontrare il Commissario Zuccatelli viene soddisfatta e si fissa un tavolo per il 27 maggio”.

“L’incontro – scrivono le attiviste – dopo diverse uscite infelici del Commissario, si conclude con la promessa di Zuccatelli e del coordinatore provinciale dei consultori D’Angelo di riaprire tutti i presidi il primo Giugno e ci dà disponibilità di incontrarci nuovamente il 4 giugno, se non avesse mantenuto la promessa. Peccato che il 3 Giugno Zuccatelli si dimette dall’incarico. Prima di iniziare a registrare è stato chiesto il consenso del Commissario, tant’è che le riprese sono evidentemente ravvicinate e ben centrate sul volto di Zuccatelli”.

“Non era un’interlocuzione privata”

“Il tavolo non era affatto un’interlocuzione privata, ma era frutto della lotta di cittadine e cittadini che pretendevano risposte. Tutto questo è ampiamente documentato nei video e nei comunicati della nostra pagina Facebook. Se comunque queste prove non bastassero, presenti per tutta la durata dell’incontro e testimoni della nostra richiesta di autorizzazione a filmare, ci sono i funzionari della DIGOS di Cosenza. Per quanto Zuccatelli e il Ministro Speranza stiano cercando di cambiare la versione degli eventi, la nostra verità li inchioda”.

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